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Appello Draghi: con le tasse non si cresce. Contatti Roma-Berlino

 Per la crescita e illavoro la priorità va data al rigore dei conti, unica strada per ritrovare lafiducia degli investitori. E' chiaro il premier Mario Monti, coerente con lalinea che ha riparato l'Italia dal fuoco incrociato dei mercati e con i dettamiBce. 

Ma proprio l'Eurotower comincia ad aggiustare il tiro. Dopoil patto di bilancio serve un "patto per la crescita", avverte ilpresidente Mario Draghi: risanare solo aumentando le tasse crea recessione. Unastrada difficile da riprendere, quella della crescita, che però il Governo sta'esplorando' proprio con la rigorista Germania, attraverso contatti intercorsifra i consulenti di Monti e della cancelliera Angela Merkel, che oggi haaccolto con favore le parole di Draghi, sottolineando che l'obiettivo deveessere raggiunto "attraverso riforme strutturali".

E dall'altro lato dell'oceano il presidente della Fed, BenBernanke, ammonisce che i passi avanti dell'Europa per risolvere la crisi deldebito non bastano: l'Europa, dice, "deve fare di piu' per adempiere agliimpegni presi".

La sintonia della coppia dei 'Super-Mario', quindi, per unavolta non e' del tutto perfetta, almeno nei tempi, sullo schema migliore peraffrontare i prossimi difficili mesi. Con i possibili smottamenti politicidietro l'angolo in Francia e Olanda, e con una Spagna che da' segnid'impazienza, la strategia del rigore incentrata fino ad ora sull'asseMerkel-Sarkozy rischia di vacillare, vanificando i sacrifici fin qui fatti erompendo faticosi equilibri politici.

Monti, alle prese con la recessione e con una coalizione indifficoltà per il peso fiscale che aumenta, è consapevole dei rischi. E da Romaavverte: per uscire dalla crisi "non esistono facili vie oscorciatoie". "Il rigore porterà gradualmente a una crescita sostenibilee al lavoro", e l'Italia deve cambiare "alcuni modi di pensare e divivere". Un invito che arriva mentre aumenta, assieme a quello deipartiti, anche il pressing delle parti sociali.

"Monti non sta facendo un buon lavoro perché haannunciato un programma di rigore, equità e crescita, e vediamo solo ilrigore", ha affermato oggi il segretario della Cgil, Susanna Camusso."Non vediamo equità nei provvedimenti, soprattutto non vediamo crescita elavoro". 

Una critica non nuova ne' inaspettata. Stride maggiormentecon la linea del premier, invece, la posizione della Bce. Nonostante il triplo'firewall' anti-crisi messo sul piatto da Ue, Fmi e Bce, i più recentiindicatori sono "ambigui", avverte Draghi: segnalano alta incertezzasulle prospettive di ripresa. I Paesi dell'Eurozona con i conti non in regola"devono continuare a fare correzioni di bilanci strutturali",premette Draghi. Proprio la Bce ha ricordato che il contagio di Italia e Spagnanel 2011 si e' originato proprio a partire dai "problemi di sostenibilitàdi bilancio". 

Ma "un consolidamento fiscale attuato solo attraversol'aumento delle tasse - dice Draghi in risposta alle domande di uneuroparlamentare italiano - è sicuramente recessivo". Certo nell'urgenzadei mesi scorsi, ammette l'ex governatore di Bankitalia, aumentare le tasse eralo strumento piu' veloce per scoraggiare il fuggi fuggi degli investitori.Oggi, però, proprio per convincere quegli investitori a tornare, bisogna crearesviluppo: dopo il 'fiscal compact' da lui stesso ispirato ci vuole un"patto per la crescita". Non i deficit, ne' i tassi d'interesse realinegativi creano le precondizioni per la crescita, ma le riforme strutturali.Quasi un richiamo alla famosa lettera all'Italia inviata lo sorso 5 agosto aRoma dall'allora presidente della Bce Jean-Claude Trichet. Che suggerivainnanzitutto misure strutturali "per accrescere il potenziale dicrescita", a partire da liberalizzazioni, privatizzazioni e mercato dellavoro. E che insisteva sul bilancio in pareggio nel 2013. Ma"principalmente attraverso tagli di spesa".

Di fronte alle recessione che peggiora e minaccia diriverberare proprio sui deficit, la linea della Bce trova paradossalmente unasponda in Francois Hollande, l'avversario di Sarkozy e favorito alle presidenzialifrancesi: "senza crescita l'Europa non potrà uscire dalla crisi",dice il candidato socialista promettendo che, se conquisterà l'Eliseo, ilgiorno dopo invierà una lettera ai partner Ue per sollecitare misurepro-crescita. Non vuole conflitti con Merkel, dice, ma neanche "nasconderele differenze nelle nostre posizioni". Berlino ha fiutato l'aria da unpezzo ed è già sulla difensiva: è "falso", dice il portavoce delgoverno tedesco Steffen Seibert, che la Germania chieda solo rigore: "i duepilastri sono sempre stati la disciplina di bilancio e la crescita".