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Bambino Podalico: a Olbia le mamme possono partire con parto naturale

Si chiama Giada, ha 72 ore di vita, ed è la prima bambinanata a Olbia con un  parto naturale resopossibile grazie al “Percorso del bambino Podalico”: inizia per il reparto di Ostetriciae Ginecologia di Olbia una nuova strada volta a donare alle neo mamme lapossibilità di partorire in modo naturale, godendosi il momento del dono dellavita.

Lunedì scorso, 26 marzo, nella sala parto dell’OspedaleGiovanni Paolo II di Olbia, è venuta alla luce Giada; la giovane mamma, MarikaLai, commessa olbiese di 22 anni, voleva a tutti i costi partorire in modonaturale.

“Quando i ginecologi mi hanno detto che la bambina sitrovava in posizione podalica ci sono rimasta malissimo; poi però la bellanotizia: ringrazio tutto lo staff del reparto per questo dono che ci hannofatto”, spiega Marika, che ha accettato di effettuare le manovre podalichesulla sua bambina. “Le manovre sono state veloci e il dolore minimo; io erotranquilla, medici e ostetriche sono stati splendidi; è un percorso checonsiglio a tutte le donne che si trovano nella mia stessa situazione e chevorrebbero partorire con un parto naturale”, racconta la giovane donna che hapotuto partorire naturalmente solo grazie alle manovre di rivolgimento eseguitedal ginecologo Gian Gavino Peppi.

Con Marika, in sala parto, era presente anche il compagnoventisettenne, Fabrizio Carta.

 “Se il bimbo sipresenta podalico, quindi con la testa in su e piedi rivolti verso il canaledel parto, e le condizioni della mamma lo consentono, siamo ora in grado diproporre alla gestante il rivolgimento, per manovre esterne, che consiste nelfar fare al feto una “capriola” per farlo mettere in posizione cefalica, evitandoin questo modo il parto cesareo; Bisogna considerare che la presentazionepodalica rappresenta una delle indicazioni più frequenti al taglio cesareo elettivoe interessa mediamente il 7% delle partorienti, quindi nella realtà olbiese (sonostati 964 i bambini nati nel 2011) circa 70 donne”, spiega il primario delreparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Olbia, Antonio Rubattu.

“La posizione podalica rappresenta una delle cause piùfrequenti di taglio cesareo elettivo; per questo motivo nella nostra unitàoperativa, dove si pone particolare attenzione alla riduzione dei tagli cesareie all’incremento di quelli naturali, si è avviato il Percorso di “rivolgimento”per manovre esterne. Una procedura che si applica, sotto stretto monitoraggioecografico, alla 36-37esima settimana, quando il bambino, ormai sviluppato hapoche possibilità di girarsi autonomamente e che nella maggior parte dei casiconsente alle donne di porre fine alla gravidanza proprio con un parto naturale”,aggiunge Rubattu.

Nel 2011 nel reparto di Ostetricia e Ginecologiadell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia sono stati registrati 275 taglicesarei su 964 parti, con una percentuale del 28,52% (la Toscana in Italia ètra le Regioni più virtuose con una percentuale dei cesarei vicina al 27%).

“Con la partecipazione e il supporto di tutto lo staff, conquesta nuova procedura e il sostegno emozionale, puntiamo ora a ridurreulteriormente questa percentuale”, conclude Rubattu. Com

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