La vicenda si è sviluppata nel corso della serata quando con una telefonata al 113, un individuo ha segnalato di aver posizionato del tritolo presso la sede di Equitalia di Sassari, cosa subito smentita da accurati controlli effettuati nell’immediatezza da personale della Digos e dei Carabinieri.
Successivamente, con una seconda telefonata, lo stesso individuo si è attribuito la paternità di alcune rapine nonché dell’attentato alla sede di Equitalia di Olbia.
Nel corso di quest’ultima telefonata, il personale della sala operativa è riuscito a carpire la fiducia dell’uomo risalendo alle sue generalità che sono risultate essere Marini, persona ben nota alle forze di polizia.
Immediatamente due equipaggi delle volanti sono intervenuti nel quartiere di Santa Maria di Pisa presso l’abitazione del Marini. L’uomo, con gravi problemi psichici, si è opposto all’ingresso dei poliziotti all’interno della casa, minacciando loro di fare saltare in aria l’appartamento con dell’esplosivo.
Dopo alcuni minuti di inutile intermediazione e preoccupati del fatto che in compagnia del Marini ci fossero altri familiari, i poliziotti sono riusciti, forzando leggermente la porta, ad accedere all’interno della casa.
All’interno gli agenti hanno sorpreso ed immobilizzato il Marini nascosto dietro una porta interna armato di un bastone di legno; è stata quindi effettuata un’accurata perquisizione sulla persona e domiciliare, rinvenendo il cellulare utilizzato per effettuare le chiamate anonime.
Tranquillizzata l’unica sorella presente e dopo avere preso contatti con la madre, assente per lavoro, il giovane è stato condotto in Questura. Durante il viaggio Marini ha ancora minacciato di morte gli agenti ed all’interno degli uffici è andato ulteriormente in escandescenza, sferrando un pugno violento ad una finestra procurandosi alcune escoriazioni ad una mano. Soccorso dai sanitari di un’ambulanza del 118 ma giunto in ospedale ha anche iniziato a scalciare contro i poliziotti e i sanitari nel vano tentativo di scappare dal pronto soccorso.
Una volta riportata, con non poca difficoltà, la calma e terminate le cure di pronto intervento sanitario, il giovane è stato dichiarato in stato di arresto e su disposizione del magistrato di turno, custodito con le dovute cautele presso queste camere di sicurezza in attesa della “direttissima” davanti al Giudice Monocratico del Tribunale, al termine della quale è stato convalidato l’arresto ed è stata emessa la misura cautelare degli arresti domiciliari.
