“Dispiace l’atteggiamento non corretto messo in atto da alcune sigle sindacali per sminuire il processo di riorganizzazione in atto già da tempo all’interno dell’Azienda Sanitaria”, attacca il direttore generale della Asl di Olbia Giovanni Antonio Fadda.
“L’unico interesse della nostra Azienda – spiega il manager Fadda - è quello di potenziare l’offerta del Servizio Sanitario della Gallura, per far questo abbiamo bisogno di tre cose: nuove specialità, posti letto e personale. In diverse occasioni, anche pubbliche, abbiamo evidenziato le necessità della Asl di Olbia; sia chiaro, siamo convinti che all’interno della nostra Azienda il livello di Sanità offerta sia già elevato, và però sicuramente potenziato.
Per l’impegno profuso da questa Direzione e da parte di tutti i dipendenti, spiace l’atteggiamento della Fials che si conferma un sindacato che ha come unica strategia d’azione la destabilizzazione e la creazione di un clima di sfiducia all’interno dell’Azienda,che utilizza anche falsità pur di screditare il lavoro di professionisti stimati”.
Nell’articolo pubblicato oggi su un quotidiano regionale la Fials afferma come nella Asl di Olbia sarebbe “impossibile effettuare – si legge nell’articolo - alcune operazioni comuni, come l’asportazione di calcoli della colecisti a causa dell’assenza di un chirurgo capace di eseguire interventi in endoscopia”.
“Falso”, attacca Luigi Presenti, primario del reparto di Chirurgia dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia. “la nostra struttura da anni effettua interventi chirurgici per “calcolosi della colecisti”, che viene programmato regolarmente nel reparto di Chirurgia, ed effettuata in laparoscopia con strumentazioni di ultima generazione”, precisa il primario.
Nella Asl di Olbia nel 2010 sono state eseguite 243 colecistectomie laparoscopiche, gli stessi
numeri dovrebbero confermarsi nel 2011.
“Attualmente non è possibile eseguire a Olbia interventi per “calcolosi del coledoco”, essendo un intervento ad alta complessità che richiede competenze specifiche di endoscopia digestiva”, piega Presenti.
Criticità in fase di risoluzione in quanto l’Azienda “al fine di ridurre i disagi per la popolazione ha avviato un percorso che nel breve periodo consentirà di avere a Olbia un Endoscopista esperto in patologie delle vie biliari, evitando così di trasferire in altre strutture i pazienti della Asl di Olbia che necessitano di questo tipo di trattamento. Attualmente sono incorso le trattative per mettere in essere una convenzione che ci consenta di avere in Gallura uno specialista esperto che effettuerà nelle strutture olbiesi il trattamento dei pazienti e allo stesso tempo garantirà la formazione al nostro personale, così da rendere autonome le nostre strutture”, spiega il direttore generale della Asl di Olbia, Giovanni Antonio Fadda.
“La nostra Asl è costretta ad acquistare da altre Aziende numerose prestazioni per specialità da noi non presenti, per questo dobbiamo far si che venga o aperto il privato o il livello già buono di sanità pubblica venga ulteriormente implementata. Le carenze del servizio pubblico risentono di una programmazione regionale studiata nell’ultimo ventennio sulla base della previsione dell’apertura del San Raffaele. Ad oggi – ha detto il manager – il nostro ospedale “acquista” specialità da altri ospedali in Neurochirurgia, Chirurgia (vascolare, toracica), urologia, Oculistica, Neurologia, pneumologia, oncologia ed ematologia, dermatologia”.
La Asl di Olbia nell’arco del 2010 (Fonte Servizio Programmazione, Controllo e Committenza della Asl di Olbia) ha registrato tra i residente della provincia di Olbia – Tempio 24.963 ricoveri totali, così suddivisi:14.188 ricoveri garantiti ai residenti galluresi nelle strutture della Asl di Olbia, con una spesa di 28.699.300 €; 7.894 ricoveri sono stati registrati in altre Asl dell’Isola (le prestazioni vengono maggiormente assorbite dalla Asl 1 di Sassari, dall’Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari, dalla Asl 3 di Nuoro e dalla Asl 8 di Cagliari): si tratta di galluresi che si rivolgono alle altre strutture della Sardegna; il valore in € in questo caso è di 21.902.14 euro; - 2.881 “extra regione” (le prestazioni vengono maggiormente assorbite dalla Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Toscana), per un valore di 9.797.393 €. “Questa è la realtà della situazione gallurese, non ne abbiamo mai fatto mistero; di concerto con l’Assessorato regionale alla Sanità stiamo lavorando per migliorare l’offerta di servizi sanitari garantiti in questo territorio, in primis andando ad effettuare procedure di evidenza pubblica, e quindi mobilità e concorsi, per combattere il precariato e raggiungere standard organizzativi adeguati, previsti dalla Regione, che ci consentirebbero di accreditare le nostre strutture”, conclude Fadda. Com