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Giurano i sottosegretari e i viceministri del governo Monti

"Questa è una squadra snella e forte". Così il presidente del Consiglio Mario Monti ha definito la compagine governativa, al termine del giuramento di sottosegretari e viceministri.

Questo "governo chiamato tecnico" ha "una cifra di competenza" e al tempo stesso si pone con umiltà, come abbiamo cominciato a fare da alcuni giorni, al servizio del Parlamento". A sottolinearlo è stato Mario Monti, al termine della cerimonia di giuramento di sottosegretari e viceministri a Palazzo Chigi. "Se faremo un buon lavoro aiuteremo l'Italia a uscire da una situazione molto difficile", ha assicurato il presidente del Consiglio

I nuovi membri del Governo hanno giurato collettivamente. Successivamente ogni nuovo sottosegretario è stato chiamato singolarmente e ha ricevuto dal presidente del Consiglio l'incarico, firmando una dichiarazione di accettazione.

 

Completata la squadra di governo; Grilli viceministro Economia e Patroni Griffi alla Funzione pubblica

Il governo chiude la partita di viceministri e sottosegretari e allarga le maglie del governo che, con l'indicazione del consigliere di Stato Filippo Patroni Griffi per la Funzione Pubblica, arriva a 17 ministri, più naturalmente il premier. 

I vice, nominati stasera dal consiglio dei ministri, sono 3 e 25 i sottosegretari. 

Intanto, nel Pdl scoppia il caso del 'politico' di vecchio corso Giampaolo D'Andrea, anche se non ricandidato alle ultime elezioni, nominato sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e subito oggetto di un duro attacco di diversi parlamentari del Popolo della libertà. "Nulla di personale verso D'Andrea ma la decisione di nominare un politico tradisce la ragione costitutiva del governo, chiediamo coerenza e non vorremmo essere costretti a negargli l'appoggio, dicono in una nota congiunta Guido Viceconte, Cosimo Latronico, Salvatore Mazzaracchio, Ulisse Di Giacomo, Giuseppe Moles e Vincenzo Taddei. Duro anche il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri che parla di 'violazione' di un principio. Ma il coordinatore del Popolo della liberta Ignazio La Russa Frena affermando: "Non sarà un sottosegretario in più o in meno a cambiare le sorti di questo governo". Un altro esponente del Pdl, Guido Crosetto, critica anche la presenza di Gianluigi Magri, ex deputato dell'Udc e membro dell'Agcom, finito alla difesa e anch'esso, come D'Andrea, non ricandidato alle ultime elezioni. 

Per il resto, poche le sorprese, al di la del nuovo ministero: Vittorio Grilli, in aspettativa dalla carica di direttore generale del Tesoro, diventa viceministro dell'Economia e in una squadra di tecnici, alla fine solo Giampaolo D'Andrea, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, e Gianluigi Magri alla Difesa sono gli unici ad avere un passato da parlamentare.

Domani il governo si presenterà al gran completo alla prima prova di voto alla Camera sulla modifica dell'art.81 sul pareggio di bilancio. Il premier Mario Monti ha accelerato, prima della partenza domani per l'Eurogruppo a Bruxelles, la nomina di sottosegretari e viceministri per concentrarsi sul primo pacchetto di misure economiche, previsto per il 5 dicembre. 

La stretta sulla squadra e' arrivata con un consiglio dei ministri lampo, durato appena venti minuti. Ma cominciato con oltre un'ora di ritardo per sciogliere gli ultimi nodi, tra i quali la decisione di affidare ad un ministro la delega della Funzione Pubblica, che era rimasta in carico alla presidenza del consiglio. La decisione sarabbe stata presa nel corso dell'incontro che Monti ha avuto con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. 

Sciolto anche il nodo di Vittorio Grilli: il direttore generale del Tesoro sarà il braccio destro di Monti all'Economia dopo essersi messo in aspettativa dall'incarico a via XX Settembre con un taglio allo stipendio del 70 per cento. Al Tesoro, come sottosegretari, arrivano anche Vieri Ceriani, già a capo dei servizi fiscali di Bankitalia, e Gianfranco Polillo. Al fianco di Corrado Passera, allo Sviluppo, arriva come viceministro con delega alle Infrastrutture Mario Ciaccia, attuale amministratore delegato di Bis, società controllata da Intesa San Paolo. Il terzo viceministro è Michael Martone, professore di diritto del Lavoro non ancora quarantenne, che va al Welfare. Alla Giustizia viene nominato sottosegretario Salvatore Mazzamuto, già consigliere giuridico del ministro Angelino Alfano per la riforma del codice civile.

Questa la squadra:

Alla presidenza del Consiglio 
Rapporti con il Parlamento, Giampaolo D'Andrea e Antonio Malaschini; 
all'Editoria, Carlo Malinconico;
  all'Informazione e Comunicazione, Paolo Peluffo. 

Agli Affari esteri

Marta Dassù e Staffan de Mistura. 

All'Interno

Carlo De Stefano, Giovanni Ferrara, Saverio Ruperto. 

Alla Giustizia 

Salvatore Mazzamuto e Andrea Zoppini. 

Alla Difesa

Filippo Milone e Gianluigi Magri. 

All'Economia e Finanze

Vittorio Grilli (Vice Ministro)

Vieri Ceriani e Gianfranco Polillo. 

Allo Sviluppo Economico

Claudio De Vincenti e Massimo Vari. 

Alle Politiche agricole alimentari e forestali

Francesco Braga. 

All'Ambiente, tutela del territorio e del mare

Tullio Fanelli. 

All'Infrastrutture e trasporti

Mario Ciaccia (Vice Ministro) e Guido Improta. 

Al Lavoro e alle Politiche sociali

Michel Martone (Vice Ministro) e Cecilia Guerra. 

Alla Salute

Adelfio Elio Cardinale. 

All'Istruzione, Università e Ricerca

Elena Ugolini e Marco Rossi Doria. 

Ai Beni e Attività culturali

Roberto Cecchi.

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