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Melis, Pd: Rispetto per i morti, ma chi ha combattuto contro la libertà non può essere celebrato nelle scuole dello Stato democratico”

I morti vanno sempre rispettati, anche quando hanno creduto in una causa sbagliata. Ma la scuola della Repubblica democratica nata dalla Resistenza non può commemorare un fascista caduto combattendo per Franco.

Lo dichiara oggi Guido Melis, deputato Pd, preannunciando una interrogazione alla Camera sul caso dellIstituto tecnico-commerciale di Sassari, dove il preside prof. Mario Olivieri intenderebbe concedere ad una Associazione darma di celebrare nei locali della scuola la figura di Giuseppe Meridda, caduto nel 1938 in Spagna come volontario del duce. Studiare con metodo scientifico il fascismo e chi vi ha militato è non solo lecito ma necessario prosegue Melis, che è anche professore di storia delle istituzioni allUniversità di Roma La Sapienza.

Ma bisogna farlo senza esaltare chi in quel tragico ventennio si schierò dalla parte sbagliata, collaborando con la dittatura che soppresse la libertà degli italiani: piuttosto, se si vuole parlare di Meridda, si faccia allora un convegno scientifico sul fenomeno dei giovani fascisti spediti in Spagna a combattere contro la repubblica democratica. Si invitino degli storici, si apra una ricerca coinvolgendo i ragazzi.

Mi meraviglia molto invece che nel 2011 un preside di una scuola statale italiana, un educatore dunque, non senta il bisogno di tener fermo su questo punto cruciale. Mi auguro che le autorità scolastiche sassaresi intervengano tempestivamente ad evitare la commemorazione. Ma se avverrà io e altri colleghi ne chiederemo certamente conto alla Camera al ministro della Pubblica istruzione.  Com