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Ctm – Presidente Milia: “Ieri una vicenda grave, assurda e scandalosa. Subito le scuse dell’azienda”.

Graziano Milia, Presidente della Provincia di Cagliari, si dice indignato della vicenda avvenuta ieri nel capoluogo sulla linea 8 del Ctm ed in merito si rivolge al presidente di Ctm SpA, Giovanni Corona.

"I fatti - racconta Milia - risalgono alla giornata di ieri, intorno alle 10.40, e hanno visto come protagonisti e testimoni molte persone. Ebbene, a bordo dell’autobus n. 8 un cittadino senegalese, quindi un utente del servizio Ctm, ha chiesto gentilmente all’autista di essere avvisato in prossimità della fermata del cimitero di Monserrato. Lì avrebbe dovuto scendere per incontrare il nostro collaboratore. Già in questa fase, per quanto riferitoci, l’autista si esercitava in gratuite ironie nei confronti del ragazzo senegalese, reo, ai suoi occhi, di non riuscire a pronunciare in corretto italiano la parola "cimitero". L’autista si è impegnato ad avvisare l’utente, come gentilmente richiestogli. Ora, l’autobus, giunto alla fermata concordata, non si è però fermato. E del resto l’autista si era ben guardato dall’avvisare l’utente. Quest’ultimo, accortosi che a bordo strada si trovava il nostro collaboratore, in sua attesa, ha capito di essere rimasto vittima di un torto. Facendosi prendere dal panico, per la semplice ragione di non sapere più ove veniva portato e per avere perso l’importante appuntamento, si è vivacemente lamentato con l’autista dell’autobus che avrebbe risposto altrettanto vivacemente. E’ nato, quindi, un alterco verbale".

"Ma il punto non è questo. Ciò che infatti lamento - si legge di seguito nella lettera - alla tua attenzione è la reazione spropositata tenuta dall’autista. E non solo la sua, come poi vedremo. Quest’ultimo, giunto al capolinea, ha infatti impedito all’utente – e ad altre persone, ad altri utenti – di abbandonare liberamente il mezzo di trasporto. Mezzo che nel frattempo è stato subito raggiunto dal nostro collaboratore, che quindi ha potuto prendere dettagliata nota dell’accaduto. L’autobus, fermo al capolinea, con le porte chiuse, al posto della scritta 8 riportava un luminosissimo "fuori servizio". Il nostro collaboratore ha chiesto gentilmente all'autista di aprire le porte del mezzo, consentendo così alle persone ivi recluse, loro malgrado, di abbandonare in libertà lo stesso. L’autista ha risposto che non poteva acconsentire alla richiesta perché, ritenendosi offeso – lui – dall’utente, con cui in precedenza aveva avuto un’animata discussione, era in attesa dell’arrivo de carabinieri. Dopo circa 15 minuti il nostro collaboratore ha rinnovato le richieste all’autista, offrendosi spontaneamente di consegnare i propri documenti a garanzia del fatto che l’utente intrappolato all’interno dell’automezzo non sarebbe poi fuggito dinanzi alle proprie responsabilità, così come all’accertamento dei fatti da parte delle forze dell’ordine. Nulla, l’autista non ha accolto la proposta".

"Nel frattempo - prosegue il racconto del Presidente - lo stesso è stato raggiunto da una telefonata. Il nostro collaboratore, che si trovava nelle vicinanze, ha ascoltato la conversazione: "Non posso farlo scendere, sto aspettando i carabinieri e poi c’è un tipo, un amico del marocchino, che mi sta minacciando…sono circondato!", ha detto l’autista al suo interlocutore telefonico".

Stando al racconto riportato dal Presidente Milia sembra che, dopo ulteriori 20 minuti, il ragazzo del Senegal avesse il bisogno di recarsi al bagno, ma l'autista, pensando si trattasse di un modo per sfuggire ai controlli, gli avrebbe impedito di scendere e l'uomo, preso dall'impellente necessità, avrebbe tentato, sotto consiglio di alcuni presenti, di urinare in un angolo dell'autobus, in disparte. E' stato proprio in quel momento che un collega del Ctm, raggiunta la postazione in auto, ha preso le redini della situazione, permettendo l'apertura delle porte ed accompagnando lo straniero fuori dal mezzo.

"Gli altri utenti dell’autobus - scrive Milia - sono finalmente liberi ed una ragazza, in particolare, ritendo di essere stata vittima di un sopruso, preannuncia che denuncerà l’accaduto alle autorità competenti. (...) Tralascio - ha sottolineato il Presidente - il turpiloquio successivo, le frasi volgari, razziste, le offese lanciate dai due all’indirizzo del nostro collaboratore e del ragazzo senegalese, così come documentateci. E tralascio anche di riferire le accuse verbali successive, degne di una commedia dell’assurdo, quelle che l’autista dell’autobus n. 8 ha rivolto ai carabinieri, una volta arrivati sul posto. In sintesi sono stati accusati di essere arrivati in ritardo, è stato chiesto loro di qualificarsi e sono stati accusati di non fare bene il loro mestiere, con relativo avviso che sarebbero stati segnalati ai loro superiori".

"Attendo - ha concluso poi Milia - le tue considerazioni e mi aspetto che sulla vicenda, dopo urgente e adeguata indagine, vengano prese le opportune determinazioni, tanto più a tutela dell’azienda, ovvero e anche di questa amministrazione provinciale, che ne fa parte. Non sappiamo se il ragazzo senegalese sporgerà querela e né se lo farà il nostro collaboratore, sappiamo però, in base alle risultanze in nostro possesso, che questo non è il servizio di trasporto pubblico che ci aspettiamo e che si aspettano tutti gli utenti. Al di là delle rispettive responsabilità, che restano personali e che saranno chiarite nelle sedi opportune, non è però giustificabile il grave e discrezionale comportamento tenuto nella fattispecie da questo personale di CTM, un comportamento che appare discriminatorio, razzista, offensivo, un comportamento che è andato oltre al consentito, che non fa onore all’azienda ed offende tutti i lavoratori della stessa, su cui peraltro nutriamo la più ampia stima. Un comportamento che esige da parte dell’azienda, che tu presiedi, le immediate scuse. Resto in attesa di tue notizie e ben distintamente ti saluto". Red-Com.

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