Anticipo del pareggio di bilancio al 2013, senza però alcuna manovra aggiuntiva, con in piu' la modifica della Costituzione per introdurre direttamente nella Carta il principio del pareggio; rivedere l'articolo 41, con l'obiettivo di liberalizzare il più possibile l'impresa privata. Sono questi, insieme alla riforma del mercato del lavoro, "i quattro pilastri" su cui il Governo interverrà per porre argine alla speculazione che da settimane ormai colpisce l'Italia.
Dopo l'ennesima giornata di nervosismo a Piazza Affari e di estrema volatitilita' dello spread tra Btp e Bund (arrivato a un nuovo record sopra i 400 punti base superando in negativo in rendimento dei Bonos spagnoli), dopo il pressing della Bce e dell'Unione Europea, il premier Silvio Berlusconi e il ministro dell'Economia Giulio Tremonti sono scesi in campo, affiancati dal sottosegretario Gianni Letta, per annunciare le contromisure "concordate" con i maggiori leader europei, in particolare Angela Merkel, che pur avendo molto apprezzato i contenuti della manovra italiana, aveva rilevato l'handicap di essere troppo 'ritardata' nel tempo.
Quattro pilastri dunque contro la speculazione: i primi due di finanza pubblica e gli altri due per favorire "crescita e sviluppo", ha spiegato Tremonti. Si parte dalla revisione della Costituzione per introdurre "il prima possibile" il principio del pareggio del bilancio. Ad occuparsene saranno gia' dalla prossima settimana le Commissioni Bilancio e Affari Costituzionali di Camera e Senato, che dunque, cosi' come richiesto ieri dalle parti sociali, non andranno in vacanza, ma saranno pronte all'esame gia' da giovedi' prossimo.
Ma per dare un segnale concreto all'Europa e ai mercati, il governo ha anche, e soprattutto, deciso di anticipare la manovra di un anno, ha annunciato Berlusconi, fissando come termine per il raggiungimento del pareggio il 2013 e non più il 2014. L'impianto della manovra, ha spiegato il premier nel corso della conferenza stampa convocata nel pomeriggio al termine di un vorticoso giro di telefonate con il leader europei ed anche tra Tremonti e il segretario al Tesoro americano Timothy Geithner, "è stato giudicato assolutamente positivo", ha ricevuto "apprezzamenti".
Ma "la situazione - ha proseguito - consiglia una accelerazione dei provvedimenti". Per ottenere l'obiettivo verra' accelerata dunque la delega assistenziale, premessa per quella fiscale, da effettuare a saldi invariati. La delega inciderebbe sulle agevolazioni fiscali per un ammontare di circa 20 miliardi su un complessivo di 160 che verrebbero tagliati. Il governo anticiperebbe cosi' una cifra importante per raggiungere il pareggio prima della data fissata. Inoltre una quota del taglio alle agevolazioni potrebbe essere destinata ad una prima riduzione delle aliquote fiscali.
Il tutto prima dell'appuntamento elettorale del 2013. "Prevista come normativa di rigore sul biennio 2013-2014, la delega assistenziale - ha spiegato Tremonti - sarà anticipata al biennio 2012-2013. Si tratta di garantire cio' che si puo' dare a chi ha bisogno e intervenire sul problema dei falsi invalidi". Fin qui gli interventi sui conti pubblici.
Ci saranno poi, contestualmente, anche quelli, richiamati a gran voce da più parti, per la crescita. Il primo riguardera' la riforma del mercato del lavoro, che sara' presentata alle parti, cercando di superare, ha spiegato il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, anche "vecchi tabù per i quali lacune persone sono morte", e partirà dal Senato. Il secondo riguaderà invece la più volte citata liberta' di impresa, di cui si parla da anni ormai, con la modifica, anche in questo caso della Costituzione, precisamente dell'articolo 41.
"La madre di tutte le liberalizzazioni", come l'ha definita Tremonti, sancirà che "tutto è libero tranne ciò che è vietato". Le misure sembrano "accontentare" al momento la Bce che però, in attesa di maggiori dettagli, non scioglie la riserva sulla possibilita' di acquistare titoli italiani, che però sembra oramai imminente. Bocciatura senza appello invece a livello nazionale da parte del Pd che giudica l'anticipo della manovra "da irresponsabili" e della Cgil, secondo cui il governo "fa male al Paese".
"Al di la delle fumisterie costituzionali, andiamo alla sostanza: anticipare la manovra senza cambiarla sarebbe un colpo gravissimo al paese dal punto di vista economico e sociale". Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani stronca cosi' l'annuncio fatto oggi dal premier Silvio Berlusconi e dal ministro Giulio Tremonti. "Noi - afferma Bersani - come abbiamo ripetuto siamo pronti a discutere anche in agosto e a prenderci le nostre responsabilita' per trovare soluzioni urgenti ma non a fare discussioni inutili come quella di tre giorni fa ne' ad accodarci a scatola chiusa alle decisioni di un governo che e' stato fin qui fallimentare".