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Breivik confessa la strage sull’isola

Anders Behring Breivik ha confessato di essere l'autore del massacro sull'isola di Utoya: lo ha detto in una conferenza stampa la polizia norvegese, che sta interrogando il giovane. 

E' stata una carneficina: man mano che passano le ore emerge la gravità del duplice attacco scatenato ieri al cuore della Norvegia e di cui ancora non è chiara la matrice. 

Sono 85 le persone uccise ieri sull'isola norvegese di Utoya dopo che uno dei feriti ricoverati in ospedale è morto. Lo ha detto un portavoce della polizia. Il bilancio delle vittime del doppio attacco sale così complessivamente a 92, tenendo conto anche dei sette morti provocati da una bomba nel centro di Oslo.

Per il Paese scandinavo, è la giornata più buia della storia, definita dal re Harald una "tragedia incommensurabile". 

Prima le esplosioni che hanno devastato l'area di governo ad Oslo, investendo gli uffici del premier, Jeons Stoltenberg, e altri sedi del governo (almeno 7 vittime); poi appena due ore dopo, la folle sparatoria sull'isola dove erano riuniti circa 560 adolescenti (tra i 13 e i 15 anni), ma anche ex politici del Partito laburista alla guida del governo e dove era atteso lo stesso premier. 

Almeno un'ottantina di vittime sono state proprio li, nell'idilliaca isoletta nel fiordo a una trentina di chilometri dalla capitale.

Il bilancio ancora non è certo e la stessa polizia ha detto che potrebbe aumentare. Fonti ospedaliere parlano di oltre un centinaio di feriti e la banca norvegese del sangue ha chiesto alla popolazione di donare il sangue.

L'uomo, che è stato successivamente arrestato ed e' norvegese, si e' avvicinato vestito da poliziotto dicendo, secondo vari media  norvegesi, che era stato inviato come rinforzo dopo quello che era accaduto ad Oslo; ed invece poco dopo ha cominciato a sparare all'impazzata. I giovani hanno cercato di fuggire tra i boschi e alcuni si sono buttati anche in acqua nel tentativo di salvarsi.

Secondo la tv norvegese TV2, che non cita le proprie fonti, l'arrestato si chiama Anders Behring Breivik, un uomo che avrebbe legami con partiti dell'estrema destra. Scartata l'ipotesi di attribuire il duplice attacco a elementi del terrorismo internazionale di matrice jihadista, le indagini per ora puntano su elementi legati a "movimento locali antisistema". 

La Norvegia nel passato aveva avuto problemi con gruppi antinazisti, ma di recente sembrava che la minaccia fosse stata eliminata. Intanto Oslo e' sotto assedio: la polizia ha rafforzato la sicurezza nei luoghi 'sensibili' e ha chiesto alla popolazione di restare nelle case.

Ma il premier Stoltenberg ha detto che l'evento non affievolirà i valori di quella che è una delle nazioni più pacifiche del continente. "Abbiamo vissuto un incubo che pochi di noi potevano immaginare!", ha detto, "ma il messaggio per coloro che ci hanno preso di mira e' che non ci distruggeranno, no distruggeranno la nostra democrazia e i nostri ideali per un mondo migliore". So tratta, ha aggiunto di "una tragedia nazionale".

Una ventina delle persone ricoverate dopo gli attacchi di ieri a Oslo sono in condizioni disperate. Lo ha detto il primario del policlinico universitario di Ulleval, a Oslo. Paal Aksel Naess, riferisce il sito del quotidiano Aftenposten, afferma che sono 30 i feriti ricoverati in condizioni gravi, venti dei quali in fin di vita.

 Nuovo allarme bomba oggi a Oslo, dopo l'esplosione di ieri che ha causato la morte di sette persone, seguita da una sparatoria non lontano dalla capitale in cui 84 persone sono state uccise. Ne da' notizia Sky News via Twitter.

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