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Riforma sanità: Centrosinistra, voto definitivo in Commissione.

Il fallimento delle politiche sanitarie del Centrodestra è ormai conclamato. Dopo che nei mesi scorsi l'assessore alla Sanità aveva  ha proclamato ai quattro venti più volte di poter approvare la legge di (pseudo)riforma definitivamente entro il 31 marzo, assistiamo invece ad uno scenario desolante: il testo pasticciato della pseudo riforma è appena stato approvato solo oggi in Commissione (con il nostro voto contrarissimo)  e una parte del centrodestra ha votato contro, spaccando del tutto la maggioranza. Anche oggi, il voto finale di pochi minuti fa ha sancito questa spaccatura: insieme a noi hanno votato contro i Riformatori. (7 voti a favore, 5 contro, un astenuto)

I punti forti della loro pseudoriforma sarebbero: il cambio del nome da ASL ad ASP - con costi inutili valutabili in almeno un milione di euro per cambiare targhe, nomi, insegne da sedi e automezzi, carta intestata pubblicazioni ecc ecc - soldi buttati - , l'aumento dei centri di costo ovvero più poltrone, e sulla macroarea nulla si sa di definitivo , la maggioranza non ha trovato ancora nessun accordo.

Una riforma ospedalocentrica, che cerca maldestramente di tagliare fuori il territorio e nulla dice sulla qualità della vita dei sardi e sulla loro salute. Questa pseudoriforma interessa solo le burocrazie. Non sono stati coinvolti i territori. Autorevoli esponenti della stessa maggioranza dicono pubblicamente in aula, con noi, che il deficit quest'anno sarà record, circa 450 milioni di euro.

È triste constatare che - in un momento così difficile per la sanità sarda in cui sarebbe servito migliorare le riforme lasciate in campo dal centrosinistra e dare risposte ai cittadini - il governo regionale abbia completamente sbagliato strategia e si sia preoccupato solo di procedere ad affossare ciò che di buono era stato fatto negli anni precedenti. 

È stato capace solo di protrarre la gestione commissariale e il non governo della sanità, portando così la Sardegna sullorlo del baratro a causa del deficit record che aumenta ogni anno e che oramai la stessa maggioranza individua come attuale responsabilità della propria gestione. Ha nominato solo da pochissimo i direttori generali, con una procedura molto dubbia e senza copetrura legislativa. Continua a parlare meccanicamente che tutto sarebbe colpa del precedente assessore e presidente regionale, cosa alla quale non credono più nemmeno i consiglieri della maggioranza, ovviamente, sono passati più di due anni dal loro insediamento. E a pagare rischiano di essere i sardi, con nuovi balzelli e ticket mai visti da sei anni a questa parte.
Tutto è migliorabile, anche le leggi proposte nella precedente legislatura, che oramai appartengono alla Sardegna, non ad una parte politica. Ma proprio per i motivi sopraesposti sosteniamo la legge di riforma in vigore, ancora tutta da attuare nelle sue grandi potenzialità.

Chiederemo la bocciatura al passaggio ai voti di questo disegno di legge, in aula. Red-com

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