Sergio Mendes, la leggenda della musica brasiliana, straordinario pianista, autore e voce di tante hit che hanno segnato la storia della musica latin-jazz come la sua celebre versione di “Mas Que Nada” (composta da Jorge Ben) e autentico pioniere della contaminazione tra la musica popolare e il jazz sin dai primi anni sessanta, sbarca per la prima volta in Sardegna e apre con i colori del Brasile la stagione dei concerti estivi a Cagliari organizzati da Sardegna Concerti con il patrocinio del Comune e della Provincia di Cagliari e degli Assessorati Regionali della Cultura e del Turismo.
Il 12 luglio il gigante del jazz brasiliano sarà al Parco Provinciale di Monte Claro alle ore 21,00 nella Grande Arena per un concerto dal vivo imperdibile tra le appassionanti atmosfere jazz, le sofisticate melodie pop e i roventi ritmi della bossa nova. Unica tappa nell’isola organizzata in co-produzione con Umbria Jazz quella del 12 luglio sarà anche la prima data in Italia di Mendes che anticipa quella del 14 luglio nel prestigioso palco del festival jazz di Perugia. Sul palco cagliaritano una formazione stellare di 10 elementi composta da sette musicisti e tre singers, per un live esplosivo in cui sarà impossibile restare fermi: Sergio Mendes, piano e voce; voci: Gracinha Leporace, Katie Hampton, Rozzi Crane; Michael Shapiro, batteria; Hussain Jiffry, basso; Carlos Yutaka Del Rosario, tastiera; Kleber Jorge, chitarre; GIBI, percussioni; H2O, rapper. L’ingresso è gratuito.
Un suono esclusivo la cui firma è sempre riconoscibile e che festeggia quest’anno cinquant’anni di carriera in questo straordinario “Celebration Tour”. I ritmi effervescenti, il pianoforte jazzistico e la sensualità della sua voce sono stati e sono attualmente i segni distintivi che rendono Sergio Mendes immediatamente distinguibile in tutto il globo. Un suono che è alla base del cuore della leggenda Mendes: una brillante fusione musicale e ritmica che ha goduto di enormi successi sin dagli anni ’60, un periodo unico per la musica popolare che da allora non ha più avuto eguali e in cui “Brasil ’66”, la formazione che decretò il successo mondiale del grande pianista originario di Niteroi (1941 - Brasile), fu riconosciuta come una delle band più importanti che dominava in quegli anni il paesaggio musicale sudamericano. Una musica senza tempo, esotica, con richiami dance all’Oriente e quel tocco di melanconia che proiettava dolci vibrazioni di fine estate, ha segnato la strada della musica jazz e popolare brasiliana. Dai primi successi Mendes non ha mai smesso di ad alimentare la sua curiosità musicale che lo ha visto sin dagli esordi al fianco di grandi nomi come Antonio Carlos Jobim e João Gilberto e assorbire l'influenza dei grandi jazzisti che negli anni ’60 venivano in Brasile in tournée dagli Stati Uniti: Stan Getz, Dizzy Gillespie, Charlie Byrd, Paul Winter, Roy Eldridge e Herbie Mann, continuando ad esplorare quell’area affascinante dove si mescolano generi diversi per creare qualcosa di nuovo e fresco.
“E’ una sensazione meravigliosa vedere l’ultima mia compilation Bom Tempo (2010) che include un mix di nuove versioni dei successi passati e nuove composizioni - riflette Mendes oggi - essa rappresenta un viaggio musicale, il mio lungo viaggio musicale, e guardando indietro di oltre 50 anni, sento di essere stato veramente benedetto per aver avuto la possibilità di lavorare con i più grandi musicisti di talento, ma anche i cantanti, e i tantissimi compositori, senza le cui melodie e le liriche tutto questo sarebbe stato impossibile. La musica brasiliana era armonicamente e melodicamente sofisticata e soprattutto originale - sostiene ancora Mendes - e ha ispirato musicisti da tutto il mondo, incluso Getz, Herbie Mann, Charlie Byrd, Dizzy Gillespie, Ella Fitzgerald, Frank Sinatra e tanti altri. Oggi, circa 50 anni dopo, quelle seducenti melodie e quei ritmi latini continuano ad affascinare le nuove generazioni, da Stevie Wonder, a John Legend sino a will.i.am. dei Black Eyed Peas”. Red