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Ospedale di Ittiri, sospesa temporaneamente l’attività di degenza nella Medicina

A partire da questa mattina è stata sospesa temporaneamente l’attività di degenza del reparto di  Medicina dell’ospedale di Ittiri. Ad annunciare lo stop provvisorio e programmato sino al 31 luglio è la direzione sanitaria dell’Asl di Sassari che ha spiegato i motivi che hanno portato alla decisione.

Alla base della scelta – fa sapere la direzione – la difficoltà nel reperire un numero adeguato di medici disponibili a garantire la continuità assistenziale nell’arco delle 24 ore e, ancora, ad assicurare il ristoro psicofisico ai medici che, ormai da lungo tempo, hanno accumulato periodi di ferie non godute.

A fronte di una serie di tentativi che si sono rivelati vani, questa mattina la direzione aziendale ha disposto la sospensione temporanea delle degenze. I 10 pazienti degenti sono stati trasferiti, in gran parte, nel reparto di Medicina di Thiesi, quindi nelle altre Medicine dei presidi ospedalieri di Sassari, Alghero e Ozieri.

«Si tratta di una sospensione temporanea dell’attività di degenza – ribadisce il direttore sanitario dell’Asl Nicolino Licheri – che si è concretizzata proprio per la difficoltà oggettiva a garantire la continuità assistenziale nell’arco delle 24 ore. Di recente, al reparto di Medicina dell’Alivesi era anche stato assegnato un medico a tempo indeterminato, a dimostrazione della volontà aziendale di dare risposte concrete alla già difficile situazione organizzativa del reparto di Ittiri».

All’ospedale Alivesi è attivo il punto di primo intervento, al quale i cittadini potranno rivolgersi per le eventuali urgenze.

La direzione ha già informato gli altri presidi ospedalieri che si faranno carico dell’utenza del territorio. Nel contempo i vertici aziendali hanno aperto un canale diretto con il sindaco di Ittiri, Tonino Orani, che è stato puntualmente informato dell’evolversi della situazione.

I medici e il personale del comparto del reparto di Medicina di Ittiri, in parte godranno delle ferie arretrati e in parte forniranno il loro supporto nei presidi ospedalieri dove sono stati trasferiti i pazienti. Red