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Arrestato in Serbia l’ex generale Mladic

La polizia serba ha arrestato un certo Milorad Komadic, che potrebbe in realta' essere Ratko Mladic, l'ex capo militare dei serbi di Bosnia ricercato per genocidio e crimini contro l'umanita'. Lo ha riferito l'emittente televisiva B92, citando un notizia del giornale croato Jutarnij List.

Secondo B92, l'arresto dell'uomo e' avvenuto nel corso di una operazione speciale delle forze di polizia. Non e' stato precisato il luogo della cattura del sospettato, che assomiglia a Ratko Mladic.

Attualmente sono in corso le analisi sul Dna per accertare se si tratti effettivamente di Mladic, uno dei due ultimi criminali di guerra serbi ancora latitanti e richiesti dal Tribunale penale internazionale dell'Aja (Tpi). L'altro e' Goran Hadzic, ex capo politico dei serbi di Croazia. 

La tv pubblica serba Rts ha confermato che Ratko Mladic ‚ stato arrestato oggi. Secondo un'altra televisione, B92, Mladic e' stato catturato nel villaggio di Lazarevo, a 80 chilometri a nord-est di Belgrado.

Chi è il boia di Sbrenica - Il Tpi accusa Mladic di essere coinvolto in torture, abusi, violenze sessuali e percosse nei confronti di musulmani di Bosnia e di aver creato nei centri di detenzione condizioni «calcolate per provocare la distruzione fisica dei musulmani di Bosnia». L'ex capo militare dei serbi di Bosnia deva anche rispondere dei tentativi di occultare le esecuzioni dei musulmani bosniaci a Srebrenica, con la tumulazione in luoghi isolati dei corpi esumati dalle fosse comuni. Per il tribunale Mladic «faceva parte di un'associazione per delinquere il cui obiettivo era l'eliminazione o la rimozione permanente dei musulmani e dei croati bosniaci o della popolazione non serba di vaste aree della Bosnia Erzegovina».

Mladic è nato nel 1942 nel villaggio di Kalinovik, in Bosnia, che allora faceva parte della Jugoslavia, ed entrò nell'esercito jugoslavo. Quando il paese cominciò a disintegrarsi, nel 1991, fu inviato a guidare il nono corpo d'armata jugoslavo contro i croati a Knin. Quindi prese il comando del secondo distretto militare jugoslavo, a Sarajevo. Nel maggio 1992, l'assemblea dei serbi di Bosnia votò la creazione di un esercito serbo di Bosnia, nominando Mladic comandante. Il generale guidò le truppe durante tutto il conflitto di Bosnia. Alla fine della guerra tornò a Belgrado ed entrò in latitanza. Fino al 2001 fu segnalato nel dintorni della capitale serba, sotto la protezione di Milosevic. Nel 2004 emerse la notizia che Mladic veniva aiutato dalle forze militari serbe di Bosnia, mentre nel 2008 Belgrado ha ammesso che Mladic godette di protezioni militari fino a metà 2002.

Reazioni - La cattura di Ratko Mladic è «una vera e propria svolta» e «rappresenta un test di grande maturità democratica della Serbia, che l'avvicina ulteriormente all'Europa e all'Unione europea» ha commentato il ministro degli Esteri, Franco Frattini. 

«Quasi sedici anni dopo il suo rinvio a giudizio per genocidio e altri crimini di guerra il suo arresto finalmente offre la possibilità di fare giustizia» sottolinea invece il segretario generale della NatoAnders Fogh Rasmussen. 
L'arresto di Mladic è «un importante passo in avanti per la Serbia e per la giustizia internazionale» afferma invece in una nota l'Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza.

 

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