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I pescatori bloccano il porto di Lampedusa

Alcuni pescatori stanno trainando quattro imbarcazioni impiegate dai migranti e sequestrate, per posizionarle all'ingresso del porto di Lampedusa. 
Lo scopo è impedire il transito delle motovedette che soccorrono gli immigrati.
 
Dal molo una cinquantina di donne sta incitando l'azione, invitando altri uomini alla partecipare alla protesta.
 

"Siete bestie". E' la miccia che ha innescato la dura protesta delle donne di Lampedusa, le quali hanno fatto scattare il presidio al porto, coi barconi dei migranti posizionati dai pescatori all'imbocco, per impedire l'ingresso delle motovedette militari che soccorrono i migranti. 

A pronunciare la frase, rivolto alle donne, è stato Vincenzo D'Ancona, presidente del Consiglio comunale, durante l'assemblea del comitato delle donne, alla presenza del governatore siciliano, Raffaele Lombardo. Nell'aula si è sfiorata la rissa e alcune donne hanno pianto per la rabbia. 

Mercoledì pomeriggio sei navi, con una capienza complessiva di 10 mila posti, saranno a Lampedusa per trasferire tutti i migranti presenti ancora sull'isola. 
Lo ha annunciato il commissario straordinario per l'emergenza umanitaria, il prefetto di Palermo Giuseppe Caruso.
 

Il piano messo a punto dall'unità di crisi, d'intesa con il governo, prevede l'impiego di cinque navi passeggeri di diverse compagnie di navigazione e dell'unità militar San Marco che in questi giorni è già stata utilizzata per il trasferimento degli immigrati ad Augusta e Taranto. 

Nello stesso tempo il governo sta predisponendo in tutto il territorio nazionale la realizzazione di alcune tendopoli e la ristrutturazione di alcune caserme per ospitare i migranti.  

"Non vi sono al momento rischi specifici di epidemie a Lampedusa, ne' ci sono state segnalate particolari infezioni". A confermarlo è Santino Severoni, rappresentante speciale del direttore regionale dell'Oms Europa in Italia per l'emergenza migranti a Lampedusa.

Severoni è al momento in partenza per Palermo con gli altri ispettori, di cui 2 dell'Oms e tre del ministero della Salute, che dovranno valutare la situazione igienico-sanitaria dell'isola.

"Si tratta di una missione di ricognizione - precisa - da cui dovremo tornare con consigli di attuazione pratica. I nostri interventi come Oms saranno concentrati sull'innalzamento della sorveglianza sulle malattie infettive e il controllo della sicurezza dell'acqua".

Fonti investigative hanno riferito che i coniugi Salina non sono stati rapinati, ne' aggrediti nella loro casa di Lampedusa. 

La circostanza emerge dal racconto che Luigi Salina sta facendo in queste ore ai carabinieri che conducono le indagini. 
L'uomo, secondo quanto si apprende, ha riferito che non era in casa ieri sera con la moglie e che, al rientro, i coniugi hanno scoperto che la loro abitazione era stata visitata dai ladri.

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