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Fukushima sull’orlo della catastrofe

Il Giappone ha chiesto aiuto agli esperti dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, dopo il terremoto di venerdì scorso e il successivo tsunami che hanno danneggiato alcune centrali nucleari dell'arcipelago: lo ha detto oggi il direttore dell'Aiea, Yukiya Amano.

 Le radiazioni sprigionate dagli impianti nucleari in Giappone per effetto del terremoto e dello tsunami sono limitate, secondo quanto indicato da Vienna dal direttore generale dell'Aiea, il giapponese Yukiya Amano.

"Le autorità giapponesi stanno lavorando al massimo, in condizioni estremamente difficili, per stabilizzare gli impianti nucleari e garantire la sicurezza", ha detto in un comunicato diramato oggi dall'Agenzia atomica internazionale. 

Amano ha precisato che il sisma e lo tsunami hanno scosso e allagato gli impianti ma che i contenitori dei reattori in acciaio e cemento sono intatti e dunque le emissioni radioattive limitate. 

Il direttore generale dell'Aiea ha precisato che invierà una squadra di esperti in Giappone.

 "La grande gabbia che circonda il nucleo dei reattori della centrale nucleare di Fukushima non è sufficiente a resistere ai terremoti o agli tsunami", ha detto alla Bbc Masashi Goto, un ingegnere nipponico che ha partecipato alla progettazione della struttura aggiungendo che Toshiba, la società che ha realizzato l'impianto, ne era al corrente.

 "La mia grande paura - aggiunge Goto - è che le esplosioni ai reattori numero 3 e numero 1 possano aver danneggiato l'acciaio della gabbia che è progettata per impedire fughe di radioattività nell'atmosfera". "Poiché i reattori utilizzano carburante mox - prosegue l'ingegnere - il punto di fusione è più basso di quello del carburante convenzionale. Pertanto nel caso in cui si producano una fusione e una esplosione il plutonio potrebbe disperdersi in un'area due volte più grande di quella stimata per una esplosione in una centrale a carburante convenzionale. "Le prossime 24 ore sono cruciali", ha concluso.

 Le barre di combustibile del reattore 2 della centrale di Fukushima sono di nuovo completamente esposte, dopo che il livello dell'acqua e' sceso. Lo ha reso noto la Tepco, il gestore dell'impianto giapponese.
Le barre del reattore numero due dell'impianto atomico di Fukushima-Daiichi erano già rimaste completamente esposte all'aria per due ore e mezzo perché una pompa antincendio che versava l'acqua del mare nel reattore per raffreddarlo è rimasta a corto di carburante. 

Il livello dell'acqua più tardi era stato recuperato e l'acqua era tornata a coprire la parte inferiore delle barre di combustibile per 30 centimetri. 
Ora la Tepco teme che anche per il reattore 2 si profila la stessa conclusione del numero 1 e 3: un'esplosione nelle prossime ore. 

La società tenterà comunque di fare un buco nella struttura che ospita il reattore per permettere la fuoriuscita di idrogeno. 

 La fusione del nucleo del reattore comporta la dispersione di un'elevata quantità di radioattività: un'ipotesi mai verificatasi nella storia del nucleare civile (a Three Mile Island, nel 1979, si verifica la fusione ma la cupola di cemento del reattore rimase perfettamente integra); mentre a Chernobyl non si arrivò alla fusione del nucleo.