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Interrogazione urgente Marco Espa, Mario Bruno, Pietro Cocco, Marco Meloni, Giampaolo Diana “sull’evento per l’inaugurazione del cavo sottomarino Saipei”.

Marco Espa (Pd), che assieme ai consiglieri regionali del Pd, Giuseppe Cuccu, Franco Sabatini, Pietro Cocco, Mario Bruno, Marco Meloni e Gianpaolo Diana, ha presentato un'interrogazione urgente, con richiesta di risposta scritta, al presidente della Regione e agli assessori dei Lavori pubblici e dell'Ambiente "sull'evento per l'inaugurazione del cavo sottomarino SAPEI a Latina in concomitanza con le celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia alla presenza del ministro Romani", ha affermato: "L'incredibile inaugurazione del Sapei fuori dal territorio sardo è un altro schiaffo alla Sardegna da parte del Governo italiano, proprio il giorno in cui è stata impugnata la nostra legge finanziaria".

"La Terna Spa aveva già previsto l'inaugurazione nell'Isola dell'elettrodotto, poi misteriosamente – ha proseguito criticamente Espa – è stato tutto annullato per poi vedere oggi la decisione di scegliere Latina come sede per inaugurare il collegamento sottomarino tra la Sardegna e il Lazio".

"Il Sapei (acronimo di Sardegna Penisola Italia), che garantirà un collegamento energetico sottomarino tra la Sardegna e il Lazio, - si legge di seguito – è stato programmato e realizzato, dopo aver concluso le procedure di concertazione con le amministrazioni coinvolte, in particolare la Sardegna, dalla Terna Spa, titolare delle attività di trasmissione e dispacciamento dell'energia elettrica nella Rete elettrica di Trasmissione nazionale".

Il Sapei è il secondo collegamento più lungo del mondo (435 chilometri) e il primo per il livello di profondità a cui sono stati posati i cavi (1600 metri) e consentirà un aumento della sicurezza del sistema elettrico sardo con un collegamento elettrico sottomarino in corrente continua a tensione 500 kV che trasmetterà a regime 1000 MW da e per la Sardegna (1000 MW del Sapei corrispondono a oltre il 50 per cento del fabbisogno dell'Isola). Le due stazioni di conversione sono a Fiumesanto e Latina.

L'opera permetterà di esportare verso il continente produzione termoelettrica delle centrali sarde e produzione da fonte rinnovabile, in particolare eolica, in forte sviluppo, gli operatori elettrici della Sardegna potranno partecipare con minori vincoli di scambio alle contrattazioni del Mercato elettrico nazionale e quindi ridurre il prezzo del Mwh.

In particolare gli esponenti del Partito democratico chiedono al presidente della Giunta e agli assessori dei Lavori Pubblici e dell'Ambiente "quale logica di condivisione con le istituzioni locali e la Regione sia stata posta in essere dal Ministero dello Sviluppo Economico in occasione dell'inaugurazione di un'opera strategica alla cui realizzazione la Regione Sardegna ha costruttivamente e fattivamente contribuito. Quale valore simbolico, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia, si voglia attribuire all'inaugurazione di un collegamento energetico tra due regioni italiane, Sardegna e Lazio, che sarà celebrato solo a Latina e non a Fiumesanto, dove nessuna autorità rappresenterà la laboriosità e la professionalità del popolo sardo".

I consiglieri chiedono infine "se sia stato previsto nel protocollo un momento di silenzio in ricordo degli operai morti nel cantiere di Fiumesanto durante la realizzazione dell'opera". Red-Com.

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