Non capisco perché i camionisti sardi (e quelli di tante altre regioni) debbano andare in Svizzera a conseguire il certificato di formazione professionale obbligatorio per il trasporto di merci pericolose. Sospetto che sia una via di fuga per non affrontare un esame giustamente severo a garanzia della sicurezza dei cittadini.
Lo dichiara Guido Melis (Pd), all’uscita dalla Commissione trasporti della Camera dei deputati, dove poco fa il sottosegretario Minniti ha risposto a un’interrogazione sul tema firmata Melis-Tullo. Secondo il governo, tanti camionisti andrebbero a Lugano attratti dalla pubblicizzata puntualità e rapidità svizzera o per una sopravalutazione del mercato nel settore. Comunque nessun allarme: dice Minniti che allo stato attuale” non si può mettere in dubbio la selezione fatta in Svizzera. Melis è di parere contrario: i corsi italiani, ad esempio quelli sardi, durano 2 mesi –dice e si concludono con esami veri. In Svizzera tutto si fa in quattro e quattr’otto, e mi dicono che alle prove si può copiare.
Sarebbe bene - aggiunge il deputato Pd - che il governo se ne preoccupasse, perché chi guida veicoli addetti a trasporti di sostanze estremamente pericolose dev’essere vagliato con cura. Oppure, se così non fosse, allora il ministro riformi le prove in Italia, alleggerendole. Ma l’esodo biblico dei camionisti in certa di patentino facile deve finire. Com