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L’Italia chiede di fermare la guerra ma la Francia dice: “Impossibile”

In Libia è necessaria una "sospensione umanitaria immediata delle ostilità" per
consentire la creazione di corridoi umanitari in grado di aiutare la popolazione. Lo ha detto il Ministro degli Esteri Franco Frattini, nella sua audizione in commissione alla Camera sul Consiglio europeo che si aprirà domani a Bruxelles.

Rapida la replica a distanza della Francia che boccia a fine mattinata qualunque ipotesi di stop ai raid Nato perché in questo modo, fa sapere il ministero degli Esteri di Parigi, "rischieremmo di permettere a Gheddafi di gudagnare tempo e riorganizzarsi".

Il ministro della Difesa Ignazio La Russa in un'intervista al quotidiano Avvenire dice che sulla missione in Libia "le decisioni verranno prese dal governo come è naturale che sia, ma non prima di avere illustrato al Consiglio supremo di difesa un piano di
riduzione delle risorse, non dei contingenti, già previsto da tempo. Ripeto: riduzione dei costi, e in questo senso ridurre gli uomini non è l'unica misura possibile". 

"La Nato -aggiunge- ha preso in carico la missione di tre mesi in tre mesi e puo' decidere di prolungare. Fino a settembre l'impegno c'è di sicuro e io spero che entro quel termine si arrivi già nel post-Gheddafi. Bisogna intensificare l'azione politica e diplomatica per raggiungere questo obiettivo". Il Parlamento, precisa La Russa, "non ha fissato scadenze. E per me settembre non rappresenta una fine
obbligatoria. Concluso il trimestre, potremo pensare a come contribuire in modo diverso".

"Noi -spiega- diamo un grande contributo con le basi aeree, il resto è un atto di generosita' nei confronti degli alleati. Diciamo che già con le basi siamo in credito verso tutti". La Russa sottolinea poi di non essere preoccupato per il rifinanziamento delle missioni all'estero. "La Lega ha votato la missione in Libia e ha sempre detto sì ai finanziamenti per i nostri militari. La loro preoccupazione e' che in Libia duri oltre le aspettative, è capire dove trovare le risorse. Sono le nostre stesse preoccupazioni".