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Oggi Trump se n’è uscito con due buone notizie ma conoscendo l’uomo si spera che questi propositi duri almeno 24 ore. Prima ha dato 10 giorni di tempo per un cessate il fuoco e poi Netanyahu dichiarando che “Gli Stati Uniti creeranno ‘centri alimentari’ a Gaza”

Cagliari, 28 Lug 2025 - Donald Trump ha detto che gli Stati Uniti creeranno 'centri alimentari' a Gaza, ma senza specificare cosa questo significhi. Ha però riconosciuto che la fame nel territorio è reale. Rivolgendosi ai media insieme a Keir Starmer in Scozia, il presidente degli Stati Uniti ha detto che: Creeremo dei centri alimentari e lo faremo in collaborazione con persone molto valide. Abbiamo appena ricevuto trilioni di dollari. Abbiamo un sacco di soldi e spenderemo un po' di soldi per un po' di cibo e altre nazioni si stanno unendo a noi, so che la vostra nazione si sta unendo a noi, e abbiamo tutte le nazioni europee che si uniscono a noi." Trump ha descritto la situazione umanitaria a Gaza come "terribile" e ha incolpato Hamas per la “confusione” nel territorio e per il fallimento dei colloqui per il cessate il fuoco.

Trump ha dichiarato di aver detto al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che la lotta contro Hamas dovrà essere diversa, dopo che i colloqui per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi sono falliti la scorsa settimana. Trump, parlando con i giornalisti nel suo golf resort a Turnberry, in Scozia, mentre accoglieva il primo ministro britannico Keir Starmer, ha anche detto che la gente a Gaza ha bisogno di cibo e sicurezza in questo momento.

Due importanti organizzazioni per i diritti umani con sede in Israele, B'Tselem e Physicians for Human Rights, affermano che Israele sta commettendo un genocidio contro i palestinesi di Gaza e che gli alleati occidentali del Paese hanno il dovere legale e morale di fermarlo. I due gruppi, che da decenni documentano abusi sistematici, hanno affermato che Israele ha preso di mira i civili di Gaza solo a causa della loro identità di palestinesi in quasi due anni di guerra. I rapporti descrivono l'uccisione di decine di migliaia di donne, bambini e anziani, lo sfollamento forzato di massa e la fame, la distruzione di case e infrastrutture civili che hanno privato i palestinesi dell'assistenza sanitaria, dell'istruzione e di altri diritti fondamentali.

È di 34 morti il bilancio degli attacchi israeliani che hanno colpito diverse località di Gaza oggi, all'indomani dell'allentamento delle restrizioni sugli aiuti da parte di Israele a fronte del peggioramento della crisi umanitaria nella Striscia. Lo riferiscono le autorità sanitarie locali.

Domenica Israele ha annunciato che l'esercito avrebbe sospeso ogni giorno per 10 ore fino a nuovo avviso le operazioni a Gaza City, Deir al-Balah e Muwasi, al fine di consentire un miglioramento del flusso di aiuti ai palestinesi a Gaza, dove cresce la preoccupazione per la fame, e di designare percorsi sicuri per la consegna degli aiuti.

Israele ha dichiarato che continuerà le operazioni militari parallelamente alle nuove misure umanitarie. Gli ultimi attacchi sono avvenuti al di fuori del periodo di tregua dichiarato da Israele, fra le 10 e le 20. Le agenzie umanitarie hanno accolto con favore le nuove misure di aiuto, che includono anche il lancio di aiuti aerei su Gaza, ma hanno affermato che non sono sufficienti per contrastare la fame dilagante nella Striscia.

La Chiesa Italiana, per rispondere alle affermazioni della camicetta nera Meloni sulla Palestina, auspica che tra Israele e Palestina si possano "garantire condizioni di giustizia, di autonomia, di libertà al popolo palestinese e la sicurezza di Israele", all'interno "di un contesto internazionale di garanzia che preveda anche il riconoscimento dei due Stati".

Intervistato da RaiNews24, il segretario generale della Cei, monsignor Giuseppe Baturi, ha sottolineato che "non c'è pace senza giustizia, senza libertà, senza solidarietà nei confronti delle persone che muoiono che soffrono e che sono vulnerabili, senza verità".

Dopo il bombardamento della chiesa cristiana a Gaza, l'Autorità palestinese ha affermato oggi che coloni israeliani hanno compiuto un nuovo attacco contro il villaggio cristiano di Taybeh, nel centro della Cisgiordania occupata, durante la notte.

"Coloni israeliani hanno lanciato un attacco terroristico questa notte contro il villaggio cristiano palestinese di Taybeh, incendiando veicoli palestinesi e imbrattando case e proprietà con minacce razziste in ebraico", ha scritto il governo dell'Autorità palestinese su X.

"La situazione è veramente complicata a Gaza ma non soltanto lì. C'è tanta devastazione soprattutto nelle relazione umane. La guerra distrugge tutto": a dirlo il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme ai giovani pellegrini di tre continenti riuniti ad Assisi di passaggio dall'Umbria per partecipare al loro giubileo con Papa Leone XIV a Roma. 

"Ci sono ancora persone giovani che in questo mare di devastazione umana sono ancora capaci di dare la vita per l'altro" ha aggiunto. "Sono convinto - ha affermato il cardinale Pizzaballa in un audio diffuso dall'ufficio stampa della Ceu - che la vostra generazione è quella che avrà la responsabilità di portare nel mondo un nuovo linguaggio e una nuova narrativa. La pace non arriva subito ma deve essere costruita, mattone dopo mattone ed è conseguenza di un linguaggio basato sull'uguaglianza, sul rispetto, sulla dignità delle persone senza alcuna differenza l'uno dall'altro. La nostra generazione non è stata capace e ne vediamo le conseguenze in Terra santa. Voi avrete questa responsabilità e sono certo che Gesù questo sarà possibile".

Lettera aperta alla Presidente del Consiglio dei ministri, On. Giorgia Meloni

Signora Presidente del Consiglio,

ci sono momenti nella storia in cui non sono più possibili ambiguità né collocazioni intermedie. Questo momento è giunto per Gaza. Ormai da molti mesi non ci sono più giustificazioni possibili o argomentazioni convincenti sulla condotta delle operazioni militari israeliane a Gaza. 

Gli esecrabili attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023 non hanno più alcuna relazione, né quantitativa né qualitativa, con l’orrore perpetrato nella Striscia da Israele nei confronti della stragrande maggioranza di civili inermi, che non ha nulla a che vedere con il diritto di Israele all’autodifesa e che non è affatto improprio qualificare in termini di pulizia etnica, mentre la Corte Internazionale di Giustizia esamina gli estremi del genocidio.
Le flagranti violazioni dei diritti umani e della dignità delle persone, che non risparmiano bambini, donne, anziani, ammalati, i crimini contro l’umanità, i crimini di guerra, la costante inosservanza della legalità internazionale e del diritto umanitario - di cui il governo israeliano, come avviene per tutti i governi, dovrà rispondere - minano le stesse fondamenta della comunità internazionale e cancellano conquiste etiche maturate in decenni di consuetudini internazionali.

Le inaccettabili restrizioni per l’accesso umanitario a Gaza, la riduzione a livelli minimi inaccettabili, senza reali alternative, delle attività delle organizzazioni internazionali a favore di una sedicente fondazione umanitaria, stanno provocando migliaia di nuove vittime innocenti, che si aggiungono alle decine di migliaia già provocate dai massicci e indiscriminati bombardamenti israeliani in tutta la Striscia. 

In questi mesi abbiamo assistito a incessanti spostamenti forzati di popolazione da una parte all’altra della Striscia senza che ci fossero delle reali zone di protezione internazionale. Tutto ciò è avvenuto mentre tutte le infrastrutture di Gaza, necessarie anche solo alla sopravvivenza della popolazione, sono state sistematicamente distrutte, a cominciare dagli ospedali, per continuare con le scuole, le università, gli stessi campi profughi.

Dinanzi a tutto ciò, non servono più le dichiarazioni, pur necessarie, come quella firmata da 30 Ministri degli Esteri (ed una Commissaria UE) lo scorso 21 luglio, a cui l’Italia meritoriamente si è unita. Servono gesti politico-diplomatici concreti ed efficaci.

Dinanzi al ripetersi di eccidi e massacri di civili, chiediamo al Governo di adottare comportamenti conseguenti, in particolare i seguenti:

1. sospendere ogni rapporto e cooperazione, di qualunque natura, nel settore militare e della difesa con Israele;

2. sostenere in sede UE ogni iniziativa che preveda sanzioni individuali (restrizioni agli spostamenti internazionali e congelamento delle attività economico-finanziare e dei patrimoni) nei confronti dei Ministri israeliani - come Smotrich e Ben G’vir - che incoraggiano e appoggiano il moltiplicarsi degli insediamenti illegali e le violenze dei coloni in Cisgiordania;

3. unirsi al consenso europeo per la sospensione temporanea dell’Accordo di associazione tra Israele e l’Unione Europea.

L’iniziativa da assumere con urgenza, di altissimo significato politico e tutt’altro che meramente simbolica, è l’immediato riconoscimento nazionale dello Stato di Palestina, in vista della Conferenza internazionale sull’attuazione della soluzione e due Stati. Chiediamo al governo di ripensarci. Questa decisione confermerebbe che da parte italiana la prospettiva di «due popoli, due Stati» non è solo uno slogan privo di senso compiuto e di qualunque credibilità, ma che si tratta di un percorso negoziale da riprendere immediatamente. 

Le relazioni con Israele devono essere strettamente condizionate a questa prospettiva. L’eventuale annessione in tutto o in parte dei Territori palestinesi, ad esempio, dovrebbe comportare la radicale revisione delle relazioni diplomatiche con Israele.

Signora Presidente del Consiglio, i lunghi anni spesi nel servizio diplomatico, tenendo fede alla causa della pace e del dialogo, nello spirito dell’articolo 11 della Costituzione repubblicana, ci hanno spinto a rivolgerle questo appello, non potendo rimanere in silenzio ed inerti dinanzi alla sistematica negazione in atto da parte del governo israeliano di tutto quello in cui abbiamo creduto e per cui abbiamo svolto la professione diplomatica.

Firmatari in ordine alfabetico:

Aldo Amati

Antonio Armellini

Marco Baccin

Piero Benassi 

Mario Boffo 

Alberto Bradanini

Giovanni Brauzzi

Rocco Cangelosi

Ino Cassini

Rosanna Coniglio

Antonio D’Andria

Anna Della Croce

Vincenzo De Luca

Roberto Di Leo

Pasquale Ferrara

Giovanni Ferrero

Giovanni Germano

Luca Giansanti

Aldo Mantovani

Maurizio Melani

Andrea Meloni

Elio Menzione

Laura Mirachian

Enrico Nardi

Ferdinando Nelli Feroci

Claudio Pacifico

Angelo Persiani

Michelangelo Pipan

Cristina Ravaglia

Lucio Alberto Savoia

Stefano Starace Janfolla

Stefano Stefanini

Pasquale Quito Terracciano

Carlo Trezza

Gianfranco Varvesi

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