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Consiglio europeo, sul tavolo i dossier difesa e dazi. Meloni al pre-summit sui migranti.

Bruxelles, 26 Giu 2025 – È iniziata poco prima di mezzogiorno a Bruxelles la riunione del Consiglio europeo, il vertice tra i 27 capi di stato e di governo dell'Ue. 

Prima dell'avvio dei lavori, c'è stata una riunione di coordinamento informale sul tema delle migrazioni, promossa da Italia, Danimarca, Paesi Bassi e Commissione europea. Hanno preso parte all'incontro Austria, Belgio, Cipro, Germania, Grecia, Lettonia, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Svezia e Ungheria.

In seguito, Ursula von der Leyen - spiega una nota di Palazzo Chigi -  ha illustrato i principali filoni di lavoro della Commissione in ambito migratorio, concentrandosi in particolare sullo stato di avanzamento dei negoziati relativi alle più recenti proposte legislative in ambito migratorio a partire dal nuovo ‘Regolamento Rimpatri’ confermando allo stesso tempo la convocazione di un nuovo Vertice della Coalizione globale contro il traffico di migranti per il prossimo 10 dicembre a Bruxelles. Oltre a esprimere soddisfazione per i risultati sinora raggiunti dal gruppo informale di paesi più interessati alle soluzioni innovative, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha indicato alcuni nuovi filoni di lavoro, a partire dai seguiti della lettera aperta dello scorso 22 maggio in tema di convenzioni internazionali e loro capacità di rispondere alle sfide della migrazione irregolare. 

“Abbiamo discusso della possibilità di ottenere un maggiore controllo sull'immigrazione. Questa è una priorità assoluta per i Paesi Bassi”, ha affermato il primo ministro olandese Dick Schoof, “stiamo già esercitando forti pressioni a livello Ue per ridurre l'afflusso di migranti e migliorare la politica di rimpatrio. Per raggiungere questo obiettivo, dobbiamo collaborare con la Commissione, gli Stati membri e i Paesi terzi”.

L'agenda del summit prevede in apertura il tradizionale scambio di opinioni con la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, poi la sessione di lavoro sulla sicurezza e la difesa nel corso della mattinata, seguita dalla discussione sul Medio Oriente durante il pranzo, che potrebbe rivelarsi animata anche per la proposta spagnola di sospendere l'accordo di associazione con Israele.  Nel pomeriggio, a questo punto, la sessione di lavoro sull'Ucraina e la videoconferenza con Zelensky mentre, a cena, sarà la volta della competitività e dell'Ue nel mondo. 

Proprio a cena, probabilmente, terrà banco il tema dei rapporti commerciali con gli Stati Uniti e dei dazi. “Con gli Usa siamo in fase di discussione", ha spiegato la commissaria Ue per l'Industria, Stéphane Séjourné, “non entrerò nei dettagli, ma una cosa è certa: abbiamo bisogno di un accordo equilibrato, che difenda gli interessi della nostra industria europea e sia positivo per la nostra economia. Stiamo lavorando sodo, nonostante molta irrazionalità dall'altra parte dell'Atlantico. Spero si possa raggiungere un accordo rapidamente. I segnali sono più positivi ora rispetto a tempo fa”. Schoof afferma di puntare a dazi zero: "Adesso tocca agli Stati Uniti e alla Commissione trovare una soluzione insieme". Fonti diplomatiche tuttavia riferiscono che il consenso sembra essere su concordare dazi reciproci al 10%, nel timore che negoziati prolungati irrigidiscano la posizione della Casa Bianca.

Nel pomeriggio i 27 hanno approvato le conclusioni del Consiglio sulla parte relativa alla difesa, in cui si "sottolinea la necessità di continuare ad aumentare in modo sostanziale la spesa per la difesa e la sicurezza dell'Europa" e di "investire meglio insieme, prendendo atto anche dell'impegno assunto al vertice Nato dagli Stati membri che sono anche membri della Nato". Il Consiglio europeo invita quindi le capitali "a coordinarsi tra loro" per l'attuazione degli impegni pertinenti. Ricordando le sue conclusioni del 20 marzo 2025 sul proseguimento dei lavori relativi alle opzioni di finanziamento pertinenti, il Consiglio europeo ha esaminato il lavoro svolto sinora. 

Al suo arrivo al Consiglio il premier Viktor Orban ha espresso la posizione dell'Ungheria sulla migrazione: “Ribellione, ribellione, ribellione. Abbiamo discusso 100 volte su come cambiare e rendere più efficace la regolamentazione dell'immigrazione. E non è successo niente. Stanno solo arrivando. Quindi, se vi riunite per un piacevole incontro e una piacevole chiacchierata, non funzionerà mai”. 

"L'unico modo per fermarla - aggiunge Orban - è come abbiamo fatto noi ungheresi cioè che nessuno può entrare nel territorio ungherese senza un permesso delle autorità ungheresi. Se non si fa così, non funzionerà mai. Non potremo mai fermarla. Quindi, quello che suggerisco a tutti i miei colleghi è: ribellione, ribellione, ribellione".

"L'Ungheria deve pagare ogni giorno 1 milione di euro per fermare i migranti, questo è il prezzo" ma "funziona. È un buon investimento per il futuro. La ribellione è l'unico modo", conclude.

Al Consiglio europeo si discuterà anche il tema della competitività dell'industria europea. “Discuteremo di tutta una serie di altri argomenti che dovrebbero preparare l'Unione europea al futuro”, ha dichiarato il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, al suo arrivo al vertice. 

“Sostengo la Commissione, sostengo la presidente della Commissione europea nei suoi sforzi per progredire in termini di competitività. Sostengo la Commissione europea anche in tutti i suoi sforzi per raggiungere rapidamente un accordo commerciale con gli Stati Uniti. Voglio che facciamo decollare il Mercosur e concludiamo ulteriori accordi commerciali” ha aggiunto.

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