Kiev, 4 Giu 2025 – Ieri i servizi di sicurezza ucraini hanno colpito per la terza volta dall'inizio della guerra il ponte di Crimea. Lo scrive Rbc-Ukraine citando l'ufficio stampa dell'Sbu secondo cui l'accaduto sarebbe il risultato di un'operazione durata "diversi mesi". Inizialmente alcuni agenti avrebbero minato i pilastri e questa notte alle ore 4.44 sarebbe stato attivato il primo ordigno esplosivo. L'operazione non avrebbe causato danni a civili.
L'esplosione - viene spiegato - avrebbe danneggiato gravemente i supporti subacquei dei piloni al livello inferiore. Sarebbero stati utilizzati 1.100 kg di esplosivo.
"Nessuna struttura russa illegale ha posto sul territorio del nostro Stato. Pertanto, il Ponte di Crimea è un obiettivo assolutamente legittimo, soprattutto considerando che il nemico lo ha usato come arteria logistica per rifornire le sue truppe", ha osservato il capo dell'Sbu, tenente generale Vasyl Malyuk, che ha supervisionato personalmente l'operazione e ne ha coordinato la pianificazione. Il primo attacco al ponte di Crimea si verificò l'8 ottobre 2022 con l'esplosione di un camion che fece divampare un enorme incendio. Nel luglio 2023 ci fu poi un secondo attacco alla struttura e due campate vennero distrutte.
Lo Sbu ha riferito che le fondamenta del ponte di Kerch, cioè appunto quello che collega la Russia alla Crimea, sono state danneggiate. "Il ponte è ora effettivamente in condizioni di emergenza", hanno dichiarato i servizi ucraini, secondo cui nessun civile è rimasto ucciso o ferito nell'operazione. Non è stato possibile confermare in modo indipendente tali affermazioni. Secondo quanto riportato dai canali social ufficiali russi, il traffico sul ponte di Kerch è stato interrotto per 3 ore stamattina presto, ma è stato riaperto alle 9.
Un uomo di 30 anni è rimasto ferito nella notte in seguito agli attacchi russi sulla città di Kharkiv, nell'Ucraina orientale: lo hanno reso noto il sindaco della città, Igor Terekhov, e il capo dell'amministrazione militare regionale, Oleg Synegubov. Un incendio è scoppiato in un'abitazione nel distretto di Novobavarsky e incendi su vasta scala hanno colpito le zone industriali della città, hanno aggiunto.
"La Russia deve percepire concretamente che continuare la guerra contro l'Ucraina avrà per lei conseguenze devastanti". Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un videomessaggio, citato da Ukrinform.
"Durante la giornata ci sono stati allarmi aerei quasi su tutto il territorio del nostro Stato, ci sono stati attacchi. Di fatto, non c'è stato un solo giorno senza uccisioni per tutto questo tempo, mentre gli Stati Uniti, l’Europa e altri attori globali chiedono alla Russia di cessare il fuoco e negoziare per porre fine alla guerra", ha spiegato. "La chiara determinazione della Russia a continuare la guerra, dimostrata sia con gli attacchi che con le dichiarazioni, è una motivazione sufficiente per introdurre nuove sanzioni contro la Russia, sanzioni severe", ha proseguito. Zelensky ha poi sottolineato che "Putin non cambia il suo comportamento quando non teme le conseguenze delle sue azioni". "La Russia deve sentire cos’è davvero la guerra. La Russia deve subire perdite a causa della guerra. Devono percepire concretamente che continuare la guerra avrà per loro conseguenze devastanti", ha aggiunto.
Il Regno Unito fornirà all'Ucraina 100mila droni entro aprile del 2026. Il pacchetto di droni, del valore di 350 milioni di sterline, fa parte di un'iniziativa più ampia di sostegno militare da 4,5 miliardi di sterline per l'Ucraina. "Il Regno Unito sta intensificando il suo supporto all'Ucraina consegnando centinaia di migliaia di droni in più quest'anno e completando un'importante pietra miliare nella fornitura di munizioni di artiglieria essenziali", ha affermato il Segretario alla Difesa John Healey in una dichiarazione.
"A più di tre anni dall'inizio dell'aggressione russa e all'indomani dei colloqui tra Ucraina e Russia di Istanbul, il sostegno incrollabile e senza esitazioni di Francia e Italia all'Ucraina è ancora più necessario per raggiungere una soluzione equa e duratura, presupponendo al contempo un ambizioso cambiamento di scala nella difesa europea, sia in termini di investimenti che di sostegno alla base di difesa industriale e tecnologica europea". È quanto si legge nel comunicato congiunto diffuso al termine dell'incontro tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron.
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