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Confartigianato Sardegna – Export Mpi – Esportazioni sarde in salute: le piccole imprese piazzano all’estero 283 milioni di euro di prodotti in 9 mesi.

Cagliari, 31 Gen 2020 – In una nota della Confartigianato della Sardegna diffusa oggi, dichiara che l’export delle micro, piccole e medie imprese della Sardegna è in piena salute e continua a crescere. Con un giro d’affari di 283 milioni di euro e una crescita dell’11,8% (nei primi 9 mesi del 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018), le MPI sarde confermano un trend positivo già registrato nei mesi precedenti, piazzandosi al terzo posto per crescita, nella classifica nazionale delle vendite all’estero guidata da Toscana e Molise.

È questo, in breve, ciò che emerge dal dossier elaborato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna che, su fonte Istat, ha analizzato le esportazioni del Made in Sardegna nei primi 9 mesi del 2019 e raffrontate con lo stesso periodo del 2018.

Più che incoraggianti i dati delle province: Cagliari è cresciuta del 17,9% registrando 133,9 milioni di euro di export, Oristano (con un controvalore di 21,4 milioni) del 25,6%, Sassari (71,5 milioni) del 10,9%, il Sud Sardegna (45 milioni) del 6,3% mentre è calata, in modo netto, Nuoro con un -27,4%, con 11,4 milioni di euro di prodotti venduti all’estero.

“I dati della crescita dell’export delle micro, piccole e medie imprese della Sardegna, +11,8% rispetto al 2018 – afferma Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna - dice tanto del lavoro fatto nell’Isola e per l’Isola, soprattutto dalle Associazioni di Categoria, per portare avanti un cambio di mentalità e di prospettiva delle aziende sarde”. “L’impegno dei nostri imprenditori e il costante supporto della Regione sull’internazionalizzazione - prosegue - per il miglioramento della qualità dei prodotti e per l’apprendimento di nuove tecniche di vendita e di conoscenza dei mercati esteri, quindi, sta dando i suoi frutti”.

All’interno di questi numeri, sempre nel 2019, ben 148 milioni di euro di prodotti esportati sono relativi all’agroalimentare, settore in crescita del 4% rispetto al 2018. Da segnalare i 21 milioni relativi ai vini, 2 alla frutta e agli ortaggi conservati, 4 agli oli e ai grassi, 12 alle paste alimentari con il resto da suddividere con tutte le altre categoria merceologiche dell’alimentazione come i prodotti caseari, le carni, i molluschi e i prodotti da forno ma anche granaglie e farine alimentari.

Confartigianato Sardegna però non manca di ricordare la condizione cui sono già sottoposte le imprese sarde, e del resto dell’Europa, con i dazi Usa.

Confartigianato, - continua il comunicato - per compensare il calo di vendite negli Stati Uniti, pochi mesi fa sollecitò interventi, anche temporanei, di sostegno economico alle imprese e programmi di promozione commerciale per favorire la penetrazione delle piccole imprese in nuovi mercati alternativi, soprattutto con produzioni a marchio DOP ed IGP. Inoltre, per contrastare il rischio di un’invasione in Italia di prodotti Usa “Italian Sounding”, chiese di diffondere la tracciabilità dei prodotti e di promuovere campagne di informazione per rendere riconoscibile ai consumatori la qualità dei prodotti alimentari Made in Italy e made in Sardegna.

“In ogni caso, le attività programmate per il prossimo futuro, sia di tipo formativo, sia i bandi sull’internazionalizzazione – conclude Matzutzi - troveranno sempre più l’interesse da parte dei produttori. Proiettarsi verso i mercati esteri e riuscire a posizionarsi in un quadro di competitività sempre più globalizzata è una necessità per le imprese e, al tempo stesso, una sfida da cogliere insieme”. “E’ con questo spirito che - conclude - costantemente, invitiamo le aziende sarde a cogliere le opportunità offerte dall’internazionalizzazione e a fruire di strumenti e servizi mirati che potranno proiettarle su interessanti mercati internazionali”. Red-com