Bruxelles, 19 Dic 2018 - La Commissione europea ha deciso che non avvierà oggi la procedura per deficit eccessivo contro l'Italia, secondo un'indiscrezione da fonti Ue. Nel frattempo, la Commissione ha annunciato che il vicepresidente per l'Euro Valdis Dombrovskis e il commissario agli Affari economici e finanziari, Pierre Moscovici, presenteranno in sala stampa a mezzogiorno un resoconto delle decisioni del Collegio dei commissari, ancora in corso, in cui si è discusso della manovra dell'Italia. L'accordo tra il governo italiano e la commissione europea sulla manovra, dunque dovrebbe essere stato raggiunto. È quanto si apprende da fonti del ministero dell'Economia. Fonti del ministero hanno precisato che si tratta di un "accordo tecnico".
Secondo fonti Ue, l'accordo raggiunto con l'Italia prevede la riduzione di investimenti pubblici previsti per oltre 4 miliardi. In totale la flessibilità riconosciuta all'Italia, ha indicato il commissario Moscovici, è stata di 3,15 miliardi (0,175% del pil) per gli eventi eccezionali relativi al dissesto idrogeologico e il Ponte Morandi.
"Il debito/Pil salirà leggermente nel 2018 ma scenderà nel 2019", ha annunciato il ministro dell'Economia Giovanni Tria.
Pronto l'emendamento alla manovra che recepisce l'esito della trattativa con l'Ue. Secondo quanto si apprende, il governo presenterà le modifiche sui saldi, che prevedono la riduzione dei fondi per reddito di cittadinanza e pensioni, in Commissione bilancio subito dopo l'intervento del premier Conte in Senato. L'emendamento poi passerà in Aula, venerdì. Con l'obiettivo, in una corsa contro il tempo, di incassare il via libera definitivo della manovra alla Camera entro Natale, domenica o al massimo lunedì mattina.
Che lo spettro dell'apertura di una procedura europea contro l'Italia per debito eccessivo si stesse allontanando era già nell'aria. Secondo quanto appreso, infatti, il collegio dei commissari Ue non avrebbe avuto l'intenzione di raccomandare l'avvio dell'iter sanzionatorio perché il negoziato, sebbene ancora in corso, sarebbe già in grado di dare rassicurazioni sulla stabilizzazione del debito e quindi cadrebbe il presupposto per l'apertura della procedura.
Decisivo è stato il colloquio telefonico con Valdis Dombrovskis, vice-presidente della Commissione europea dal 2014 ed esponente dei 'falchi'. I contatti tra il premier Giuseppe Conte, il guardiano dei conti europei e il commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici, hanno spianato la strada all'accordo 'tecnico' tra Roma e Bruxelles. Crescita all'1%, rapporto del deficit/Pil confermato al 2,04%. Mancava un miliardo all'appello, poi le posizioni si sono avvicinate ulteriormente.
"La soluzione sul tavolo non è ideale, non dà una soluzione a lungo termine per i problemi economici italiani, ma ci consente di evitare per ora di aprire una procedura per debito, posto che le misure negoziate siano attuate pienamente". Lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis. Ed ha aggiunto che nelle trattative con l'Ue l'Italia ha messo in campo "sforzi addizionali di Bilancio da 10,25 miliardi di euro", che consentiranno di evitare un peggioramento del deficit strutturale a fronte dell'aumento di 0,8 punti previsti nella manovra originale. Il vicepresidente ha poi ammonito: "La Commissione vigilerà sul rispetto degli impegni. Se cose dovessero andar male possiamo tornare sulla questione a gennaio". E spiega: "Nel breve periodo il monitoraggio consisterà nel seguire votazione in Parlamento per verificare che l'accordo sia approvato". Il resto della vigilanza, ha concluso, avverrà nell'ambito del semestre europeo".
"Negoziato e soluzione Italia confermano che regole Ue funzionano". È quanto ha detto a sua volta il Commissario Ue agli Affari economici. Ed ha proseguito: nell'accordo con l'Ue sulla manovra il governo ha rivisto al ribasso la previsione di crescita del Pil 2019 dall'1,5 per cento inizialmente previsto all'1 per cento. Moscovici ha poi proseguito: "E' una vittoria del dialogo politico che la Commissione ha preferito rispetto allo scontro. Alcuni avevano auspicato una crisi, noi invece abbiamo puntato sempre a una soluzione".
"Aver evitato la procedura d'infrazione è la vittoria del buonsenso per il bene dei cittadini italiani. Un plauso al presidente Giuseppe Conte che ha portato avanti la trattativa con Bruxelles con competenza, serietà e fermezza". Lo dice il vicepremier Matteo Salvini. "Le misure che abbiamo promesso - aggiunge Salvini - le faremo nei modi e nei tempi previsti, dallo smantellamento della Fornero al reddito di cittadinanza, al taglio delle tasse per Partite Iva, commercianti, professionisti e piccole imprese. Ora avanti tutta, con la manovra: siamo soddisfatti per i risultati raggiunti che diventeranno soldi veri da gennaio per aiutare milioni di italiani".
"Per quello che mi riguarda dopo polemiche, articoli, tira e molla, dal mio punto di vista la manovra è perfino migliorata" ha detto Salvini.
Esulta anche Luigi Di Maio: "A Giuseppe Conte va il mio plauso per lo straordinario lavoro e il risultato portato a casa in Europa sulla manovra economica, nel solo ed esclusivo interesse dei cittadini italiani". Lo dice il vicepremier. "Il Presidente del Consiglio con coraggio e competenza è riuscito ad avere successo in un negoziato delicato con la Commissione europea senza mai indietreggiare e senza tradire gli italiani. Anzi, portando avanti il dialogo con determinazione e a testa alta, scongiurando una procedura di infrazione che sarebbe stata, nei contenuti, davvero inaccettabile per il nostro Paese", aggiunge.
"Le misure qualificanti della manovra economica e le platee di riferimento- aggiunge di Maio- rimangono invariate e confermate al 100%. Reddito di cittadinanza e quota 100 partiranno nei tempi previsti. Questo risultato lo dobbiamo al Presidente Conte, persona leale e determinata che non ha mai fatto pressioni sulle forze di maggioranza per cedere sulle misure ma, al contrario, ha fatto valere in tutti i contesti le ragioni del governo e degli italiani. A lui oggi va la mia gratitudine e un sentito "Grazie Presidente!".
Sulle ali dell'annunciato accordo tra Roma e Bruxelles sulla manovra lo spread tra il Btp e il Bund tedesco scende a 257 punti, dai 270 punti della chiusura di ieri. Il rendimento del decennale si abbassa al 2,809%.