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A Mosul l’Isis accerchiato fa esplodere la moschea dove fu proclamato il “Califfato”.

I jihadisti dell'autoproclamato Stato islamico hanno fatto saltare in aria la storica moschea Al-Nuri di Mosul, dove Abu Bakr al Baghdadi proclamò la nascita del "Califfato" il 29 giugno 2014. Distrutto anche il minareto pendente Al-Hadba.

A dare la notizia al sito Rudaw è stato il portavoce del comando congiunto dell'offensiva in corso nella città irachena, Yahya Rasoul.

La mossa, se confermata, rappresenta un disperato atto di distruzione per non lasciare nulla di intatto in mano al nemico che avanza da parte delle residue forze di Isis accerchiate.

Ma Amaq, l'organo di propaganda dell'Isis, sostiene che è stato un raid militare americano a distruggere la moschea di al Nuri a Mosul. Per ora nessuna conferma da parte del comando Usa.

Le truppe della coalizione anti-Isis si trovano a poche decine di metri dalla moschea, considerata un'icona della lotta al jihadismo sunnita dell'Isis.  Nell'offensiva sono impegnati in migliaia, tra forze della sicurezza irachena, combattenti curdi Peshmerga, milizie tribali sunnite e consiglieri militari assistiti dalla coalizione a guida Usa.

La moschea si trova nella zona orientale della città ed è celebre per il suo minareto pendente di 45 metri. Venne costruita tra il 1172 ed il 1173. Tre anni fa è diventata il principale simbolo dell'Isis in Iraq.

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