«Ritengo doveroso e necessario sottolineare in virtù dell’incarico che ricopro come Presidente e a sostegno del ruolo che svolgo alla guida dell’assemblea regionale sarda - che il Consiglio regionale della Sardegna non ha alcuna motivo, né tantomeno interesse a nascondere o non rendere pubbliche informazioni che riguardano l'attività e i compensi che ricevono i consiglieri e gli ex consiglieri regionali.
Questo però non può che avvenire nel pieno rispetto delle leggi e senza violare i diritti delle persone, se tali vengono riconosciuti dalle norme vigenti, sulle quali personalmente posso anche dissentire.
L'auspicio è che il parere del Garante per la protezione dei dati personali al quale – è necessario ribadirlo - è stata inoltrata formale richiesta da parte di questo Consiglio affinché confermi o eventualmente riformuli il parere espresso lo scorso 3 febbraio, venga pronunciato quanto prima nel pieno rispetto del diritto dei cittadini che giustamente richiedono e pretendono la massima trasparenza».