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Incendi in Sardegna, dichiarazione dell’On Silvio Lai Pd: il governo Meloni ha bocciato gli emendamenti per coprire l’organico del corpo forestale e del sistema di prevenzione incendi. Ora ne paghiamo il prezzo.

Roma, 30 Giu 2025 – «Gli incendi che in queste ore stanno devastando la Sardegna non possono essere considerati solo un evento imprevedibile o inevitabile. Sono anche la conseguenza diretta di una scelta politica irresponsabile: quella del Governo Meloni e della maggioranza parlamentare di respingere gli emendamenti presentati dal Partito Democratico – e da me primo firmatario – per consentire il rafforzamento immediato del Corpo forestale e di Vigilanza Ambientale della Sardegna (CFVA) e dell’Agenzia Forestas, nella parte destinata alla prevenzione degli incendi boschivi.»

Lo dichiara il deputato del Partito Democratico Silvio Lai, già firmatario degli emendamenti presentati in occasione della legge di bilancio 2025 e del successivo decreto legge sulla Pubblica Amministrazione, discussi tra dicembre 2024 e gennaio 2025 alla Camera dei Deputati.

Gli emendamenti respinti: cosa prevedevano.

Gli emendamenti chiedevano: di autorizzare la Regione Sardegna, con risorse proprie, a sbloccare le assunzioni ferme da anni nel Cfva; di superare il blocco assunzionale nazionale, mai rimosso per le Regioni a statuto speciale, a differenza di quanto avvenuto per i corpi statali già dal 2017; di adeguare la Protezione civile regionale agli obiettivi del PNRR su adattamento climatico e resilienza ai disastri ambientali.

Il Governo ha scelto la via del rinvio e del silenzio, rifiutandosi di affrontare una questione cruciale per la sicurezza del territorio.

Un blocco normativo ingiustificato

Il vincolo normativo nasce da un complesso di norme: Legge 296/2006 (artt. 557 SS). D.L. 90/2014, convertito in L. 114/2014 e D.Lgs. 75/2017, art. 23, comma 2

Con la legge 205/2017, art. 1, comma 287, lo Stato ha sbloccato le assunzioni nei corpi di sicurezza nazionali, inclusi quelli per la Protezione civile. Tuttavia, la Sardegna non è stata inclusa in questo meccanismo, pur esercitando le stesse funzioni tramite il CFVA e Forestas, istituiti ai sensi dello Statuto speciale regionale e finanziati esclusivamente con risorse regionali.

I numeri dell’emergenza

I dati ufficiali del Piao 2025-2027 indicano: 190 unità mancanti nel Cfva, con un fabbisogno annuale complessivo di oltre 11 milioni di euro; 570 unità mancanti in Forestas nel 2025, con un costo previsto di oltre 25 milioni di euro annui, già stanziati nel bilancio regionale.

Queste carenze strutturali determinano: riduzione della presenza operativa sul territorio, chiusura di torri di avvistamento, allungamento dei tempi di risposta, ridotta capacità preventiva e organizzativa proprio nel periodo di massima emergenza climatica.

L’incendio non è solo fiamma: è anche una scelta politica.

«Quando il personale è insufficiente, le torri restano chiuse, i presidi sono sguarniti, le squadre sono sotto stress. L’incendio non si spegne con la retorica, ma con uomini, mezzi e organizzazione. E questa oggi è gravemente sotto organico a causa di scelte politiche precise.»

L’appello: sbloccare tutto nel primo decreto utile.

«Chiedo al Governo e alla sua maggioranza – conclude Lai – di riprendere immediatamente gli emendamenti bocciati e inserirli nel primo decreto utile. È un dovere verso i cittadini e il territorio.

È bene ricordare che anche alcuni deputati del centrodestra avevano presentato un emendamento analogo successivamente, ma sono stati costretti a ritirarlo per ragioni esclusivamente politiche: non c’era alcun ostacolo economico, solo un rifiuto ideologico.

La Regione ha le risorse. Serve solo una norma nazionale che riconosca alla Sardegna il diritto di avere una Protezione civile efficiente, come nel resto del Paese. Non servono più parole. Servono atti. E subito”. Red-com

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