Cagliari, 25 Giu 2025 - Potenziamento del servizio sociale professionale e dei servizi ed interventi per i cittadini in condizione di disagio, approccio multidisciplinare in equipe, scambio di buone pratiche, attività di informazione e diffusione delle misure di contrasto alla povertà, rafforzamento della rete istituzionale, rafforzamento del raccordo fra pubblico e privato sociale nella gestione degli interventi del Fondo Povertà. Sono questi gli obiettivi individuati nell’Atto di programmazione regionale per gli interventi e i servizi di contrasto alla povertà 2024-2026, approvato oggi in Giunta e che si riconduce agli indirizzi del Piano Povertà 2024-26.
“La Regione Sardegna”, spiega l’assessore della Sanità, “ha ritenuto opportuno, sulla base delle specificità sociodemografiche ed economiche, nonché del quadro di gestione delle politiche sociali a livello regionale, di indirizzare la programmazione verso un rafforzamento degli standard definiti a livello nazionale dal Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà. Questa Giunta ha aumentato le risorse destinate al contrasto alla povertà di oltre 10 milioni e sta procedendo con una programmazione integrata e complementare a quella nazionale”.
L’approvazione del documento da parte dell'esecutivo regionale arriva al termine di un’ampia fase di concertazione sociale: “Il Piano è stato vagliato nella sede del Tavolo permanente regionale per l’attuazione delle misure di contrasto alla povertà, che il 20 giugno ha espresso il suo parere favorevole”, sottolinea l’assessore.
Il Tavolo costituisce l’articolazione regionale della Rete della protezione e dell’inclusione sociale e vede tra i suoi componenti l’Anci Sardegna, i tre Enti capofila degli Ambiti Plus in cui è maggiore la presenza delle persone in condizione di povertà estrema e senza dimora, l’Alleanza contro le povertà e le associazioni datoriali di categoria. “In occasione della discussione del Piano, la partecipazione al Tavolo è stata estesa anche ai componenti dell’Osservatorio regionale sulla povertà, all’Ordine degli Assistenti sociali della Sardegna, a un rappresentante Inps regionale, alla Caritas Sardegna, al Banco Alimentare della Sardegna, al referente regionale di Banca Mondiale e al referente regionale dell’Assistenza Tecnica del Piano Nazionale Inclusione”, spiega l’assessore. “Il documento tiene conto anche degli esiti degli incontri bilaterali con tutti gli ambiti Plus tenutisi negli scorsi mesi, definendo gli ambiti di rafforzamento delle azioni sulla base dello stato di attuazione degli interventi, anche in un’ottica integrata con programmi aventi le stesse finalità”.
L’Atto di programmazione regionale dà attuazione alle linee di intervento previste dal Piano Povertà nazionale. Quest’ultimo si declina attraverso la progressiva definizione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP) da garantire su tutto il territorio nazionale in ambito sociale e rappresenta l’atto di programmazione nazionale delle risorse in capo alla quota servizi del Fondo povertà.
Nell’ambito delle risorse assegnate alla quota “Servizi” il Piano Nazionale individua lo sviluppo degli interventi e dei servizi necessari per l’attuazione dell’Assistenza Domiciliare Integrata come livello essenziale delle prestazioni sociali. Si definiscono, inoltre, gli interventi e i servizi per le persone in povertà estrema e senza fissa dimora a valere sulle risorse del Fondo povertà, eventualmente integrate con risorse proprie, o afferenti a fondi regionali, nazionali o comunitari, inclusi i fondi relativi al Piano Nazionale Inclusione 2021-2027 integrato con le risorse del PNRR. Più in generale, il Piano si prefigge di rafforzare la stabilità e l’integrazione fra gli Ambiti Plus e i Comuni di riferimento.
L’atto di programmazione regionale dovrà essere comunicato al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali entro il 4 luglio 2025. La scadenza è legata alla data di emanazione del decreto attuativo del Piano: devono passare non più di 60 giorni per la presentazione del documento regionale al Ministero. Com
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