Cagliari, 24 Giu 2025- La seduta del Consiglio regionale della Sardegna dedicata al question time è stata aperta dal vice presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Frau. Dopo le formalità di rito, il presidente ha dato la parola al capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, primo firmatario dell’interrogazione n. 192/A “sul rilancio del Centro Trapianti della Sardegna e sulla riorganizzazione della terapia intensiva post-operatoria dell’Azienda di rilievo nazionale ed alta specializzazione (Arnas) G. Brotzu”.
“Mi preme portare in aula, per la prima volta in questa legislatura, il tema del centro trapianti che, negli ultimi cinque anni, ha avuto dei problemi che hanno portato la sua operatività e i suoi numeri a essere ormai sotto il livello di sopravvivenza. Dagli anni ‘80 a oggi è stata un'eccellenza della nostra sanità”, ha affermato Agus, sottolineando che “nella nostra Isola sono quasi più i fegati a essere trapiantati rispetto ai reni”. Per Agus si tratta di un dato “sotto il livello di guardia”.
Il consigliere ha poi affrontato il tema della una terapia intensiva post-operatoria del Brotzu affermando che si tratta di “una decisione saggia presa oltre dieci anni fa, ma mai implementata, o meglio, all'ospedale Brotzu esistono i letti, esistono le postazioni, esiste un luogo dedicato a quel tipo di attività”, ma “mancano i medici, gli infermieri, manca in definitiva un servizio strategico che non serve soltanto a chi è appena uscito dalla sala operatoria, ma anche per tutelare i pazienti particolarmente fragili che, spesso e volentieri, soprattutto quando hanno raggiunto una certa età, hanno necessità di ricoveri in terapia intensiva o subintensiva. Oggi quei ricoveri vengono ospitati all’ospedale oncologico che nulla c'entra con quel tipo di attività”.
Agus ha, poi, parlato di un’altra criticità: “Se a fronte di alti consensi alla donazione non si eseguono i prelievi, evidentemente nelle rianimazioni, e in particolare in una rianimazione, queste attività non vengono portate avanti”. Sull'attività del Centro trapianti per Agus è necessario che “la classe dirigente dell'Isola si chieda: se abbiamo la forza per mantenerlo? È strategico per la nostra regione? Vogliamo continuare a fare quelle attività che hanno portato la nostra sanità a rango di eccellenza a livello nazionale su alcune attività e che hanno visto nella nostra Isola grandi professionisti? Agus ha citato Alessandro Ricchi, “a cui probabilmente la sanità sarda ha ancora reso un omaggio inadeguato rispetto alla caratura della sua professionalità e del suo sacrificio insieme alla sua equipe”.
È quindi intervenuto l’assessore regionale della Sanità, Armando Bartolazzi, che ha risposto puntualmente a tutti i quesiti posti, in base ai dati fortini dall’Arnas Brotzu. “La Sardegna registra percentuali di consenso in vita da parte dei cittadini superiore rispetto alla media nazionale”, nel 2023 la percentuale di consensi era di 76.5% contro il 68.5 del dato medio nazionale, nel 2024 la percentuale di consenso sempre espresso dai cittadini nei comuni sardi è stata di 72,3%, in calo rispetto al 2023, contro i 63 punti del dato nazionale medio. Le opposizioni, ha spiegato l’assessore, sono in linea con il dato nazionale.
“Per quanto attiene l'attività di trapianto, il Centro regionale trapianti ha precisato che nel 2024 i trapianti complessivi eseguiti al Brotzu sono stati 75, non 62 come ricordato nell'interrogazione, di cui 36 trapianti di rene, 33 trapianti di fegato e 6 trapianti di cuore. Nel 2023 i trapianti sono stati 74: 30 trapianti di rene, 30 di fegato, 7 trapianti di cuore e 2 combinati fegato-rene. Nel 2022 sono stati 74, più o meno equivalenti tra trapianti di rene e di fegato, nel 2021 75”. Dati che per l’assessore rappresentano un mantenimento più o meno costante negli anni del numero di trapianti. Secondo i dati, il numero di cornee prelevate nel 2024 sono 25 contro le 23 del 2023 e le 10 del 2018. Sulla base dei dati forniti dal centro regionale Trapianti, ha proseguito l’assessore “si può affermare che il numero di trapianti in Sardegna negli ultimi anni sia consolidato, in aumento rispetto al 2018”. Nel 2024, inoltre, sono stati eseguiti 90 trapianti di cellule staminali ematopoietiche di cui 35 su adulti e 3 pediatrici, 49 auto-trapianti su adulti e 3 pediatrici, contro gli 84 trapianti nel 2023, di cui 35 su adulti e 6 pediatrici e 39 auto-trapianti su adulti e 4 pediatrici.
Per quanto riguarda l'attività di informazione e sensibilizzazione alla donazione di organi, nel 2024 il Centro regionale Trapianti ha contribuito alla realizzazione di 9 progetti, di cui 7 conclusi. Per quanto riguarda la notizia relativa alla terapia intensiva post-operatoria, l’assessore ha riferito che la terapia intensiva post-operatoria, cosiddetta TIPO, non è operativa in quanto sono ancora in corso le procedure di reperimento del personale medico-infermieristico necessario secondo i requisiti previsti dai vigenti criteri di accreditamento regionale e nazionale che prevedono: 20 infermieri, 11 Oss, 11 dirigenti medici, specialisti in anestesia e rianimazione. “Quello del personale è un punto critico”, ha detto. L’Azienda ha confermato, come ha sottolineato Bartolazzi, “la volontà di rendere operativa la Tipo e mettere a disposizione la terapia intensiva per pazienti adulti, in particolare per garantire la piena funzionalità del percorso post-operatorio e post-trapianto che rappresenta un punto di eccellenza dell'azienda stessa”. Resta strategica “l'identificazione di spazi idonei per l'attivazione di una terapia intensiva pediatrica al fine di rispondere in modo adeguato e strutturato alle esigenze assistenziali in ambito pediatrico”. La terapia intensiva pediatrica sarà portata avanti, ha garantito l’assessore, senza compromettere la funzionalità della terapia intensiva per adulti. Il consigliere Agus ha preso atto positivamente della volontà di rendere operativa la Tipo, con il reclutamento del personale necessario, ma ha confermato il dato negativo rappresentato dai trapianti di rene.
Il vice presidente Frau ha quindi dato la parola al consigliere Alberto Urpi (Sardegna al centro 20Venti) per l’illustrazione dell’interrogazione n. 145 “sull’inclusione del trasporto marittimo nel sistema Ets e i conseguenti impatti sulle imprese e sull’economia della Sardegna”. Nel testo si chiede alla Presidente della Regione e all’Assessora regionale dei trasporti di sapere “se siano a conoscenza dei gravi impatti economici derivanti dall’inclusione del trasporto marittimo nel sistema Ets per le imprese e i cittadini della Sardegna; quali azioni siano state intraprese o si intendano intraprendere per rappresentare le specificità della Sardegna in relazione al sistema Ets, sia presso il Governo che presso le Istituzioni europee; se siano previste iniziative per far valere il principio di insularità e ottenere: deroghe per il trasporto marittimo da e verso le isole, misure compensative per attenuare i costi del sistema Ets a carico delle imprese sarde; ma anche se sia stato convocato un tavolo di confronto con le associazioni di categoria e i rappresentanti delle imprese per definire strategie condivise in merito agli impatti del sistema ETS”.
Urpi ha evidenziato che tutti gli armatori che operano sulle rotte da e per la Sardegna non hanno mezzi in grado di rispettare le prescrizioni sulla riduzione di emissioni e devono acquistare le quote di emissioni oltre a pagare sanzioni. Tutti questi costi, sostenuti dagli armatori, ha detto Urpi, vengono riversati sulle imprese sarde, che si stimano intorno ai 50 milioni di euro l’anno. Per la Sardegna – ha detto Urpi – l’Ets è di fatto una punizione per le aziende sarde, che crea disuguaglianze tra imprese italiane. “La Regione Sardegna, che è una Regione a statuto speciale, non può stare a guardare”. È quindi intervenuta l’assessora regionale dei Trasporti, Barbara Manca, che ha sottolineato che non solo è a conoscenza di quanto sta accadendo, ma che ha portato la problematica all’attenzione del Ministro dei trasporti da ottobre 2024, ma anche a Bruxelles. Manca ha detto, inoltre, che il problema era noto anche nella precedente legislatura e che nulla è stato fatto. La tassazione non può essere scaricata sui trasportatori e sulle aziende perché crea una perdita di competitività delle imprese sarde rispetto a quelle che operano nella penisola. Per l’assessora, inoltre, non si può lasciare la gestione delle rotte da e per la Sardegna al libero mercato, il Governo nazionale deve prevedere l'attuazione di misure compensative per le regioni insulari e remote, come la Sardegna, a causa dei costi aggiuntivi legati alla condizione di insularità. Per questo, ha spiegato l’assessora, è fondamentale che a livello europeo il Governo sostenga le istanze della Sardegna e delle altre Isole con deroghe nel regolamento Ets per le regioni insulari. Urpi ha accolto positivamente la volontà e le azioni poste in essere dalla Giunta e ha ribadito la necessità di ottenere almeno misure compensative.
Sempre in tema di trasporti, il vice presidente Frau ha dato la parola a Paolo Truzzu (FdI), primo firmatario dell’interrogazione 197/A sul “percorso di riorganizzazione delle partecipazioni strategiche nel settore del trasporto aeroportuale e per la realizzazione dei necessari investimenti”. Nel testo si chiede alla presidente della Regione e all’assessora dei Trasporti, Barbara Manca, “se la Regione abbia definito gli indirizzi che intende fornire agli avvocati in merito al contenzioso in atto relativo al processo di fusione e integrazione degli aeroporti sardi la cui prossima udienza è prevista nell’autunno del 2025; se si è concluso, ed eventualmente con quali esiti, lo studio affidato a Lca studio legale avente ad oggetto il “servizio per l’analisi multidisciplinare in termini economici, finanziari e giuridici dell’operazione di concentrazione delle compagini azionarie delle società di gestione aeroportuali sarde e per la valutazione delle possibili operazioni alternative”; se la Regione conosce quale percentuale della futura società di gestione degli aeroporti sardi è in grado di acquisire con i 30 milioni già stanziati a bilancio; se la Regione ritiene che con i 30 milioni sia possibile acquisire una partecipazione rilevante della futura società di gestione degli aeroporti sardi, tanto da consentire alla stessa Regione di determinare le future scelte strategiche e di sviluppo e di contribuire seriamente alla gestione pubblica dello scalo di Cagliari; se la Regione ritiene che si possa procedere alla privatizzazione della società di gestione dell’Aeroporto di Cagliari attraverso un processo di integrazione, tramite scambio di quote societarie, frutto di una trattativa “privata” tra gli interessati, basata sul principio dell’infungibilità, o se sia necessario un bando ad evidenza pubblica; attraverso quali atti, iniziative e strumenti la Regione intenda impedire il processo di privatizzazione dell’Aeroporto di Cagliari e mantenere la gestione pubblica dello stesso”.
L’assessora Manca ha evidenziato che lo studio è ancora in corso e si concluderà entro il 30 luglio. Si tratta di un’analisi finalizzata a individuare, dal punto di vista tecnico ed economico, i punti critici e capire come questi possono essere superati con un'altra operazione alternativa che tenga conto ovviamente dei precedenti pronunciamenti. La Regione Sardegna, ha spiegato l’assessora, sta lavorando per assumere un ruolo rilevante nella definizione delle strategie di sviluppo di tutti gli aeroporti della Sardegna. È importante, ha sottolineato l’assessora, che per poter incidere efficacemente delle scelte strategiche del sistema degli aeroporti sardi, non sarà determinante solo la quota di partecipazione, ma anche una corretta definizione dei patti parasociali. L’assessora ha, inoltre, aggiunto che l'obiettivo della Regione è di garantire un'ampia partecipazione pubblica nella gestione della rete aeroportuale.
Per Paolo Truzzu la risposta denoterebbe la mancanza di una strategia politica e farebbe pensare che ci sia stato un cambio di orizzonte rispetto a quanto l’assessora aveva dichiarato nell’intervista rilasciata ai quotidiani sardi.
Il vice presidente ha chiuso la seduta dedicata al Question time. Il Consiglio sarà convocato a domicilio. Com
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