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Lavori Consiglio regionale della Sardegna – Approvato il passaggio all’esame degli articoli del disegno di legge n.83 su “Riordino e coordinamento della normativa edilizia e urbanistica regionale con le disposizioni urgenti in materia di semplificazione urbanistica ed edilizia. Il Consiglio riunirà nuovamente giovedì, 12 giugno, alle 10.

Cagliari 10 Giu 2025 – In apertura di seduta pomeridiana il presidente del Consiglio Regionale della Sardegna, Piero Comandini, ha dato la parola al consigliere Sorgia (Lega Sardegna) che ha accusato la Giunta “di un ritardo che ha avuto conseguenze concrete sulla vita di cittadini e professionisti bloccando interventi di riqualificazione urbana. Tutto questo mette in discussione la vostra capacità di governare i processi e non è soltanto un fatto di efficienza amministrativa”. Per l’oratore “è alto il rischio di declaratoria di legittimità costituzionale anche per questo provvedimento e mi chiedo se i sardi possano permettersi tutto questo”.

Dai banchi della maggioranza Sandro Porcu (Orizzonte Comune) ha ringraziato “l’assessore per il lavoro svolto anche in commissione. La bolla del Pnrr sta per esaurirsi e avrà una battuta d’arresto e questo ddl sarà la risposta politica e culturale della Sardegna all’esigenza di semplificazione che ha il settore edilizio. Intendiamo semplificare senza banalizzare, sanare senza sanatorie generalizzate.

Il presidente Comandini ha sospeso i lavori per un breve conferenza dei capigruppo. Alla ripresa Maria Laura Orrù (Avs) ha detto: “Questa legge è un piccolo e primo passo ma questa assemblea deve cambiare tutto, stabilendo criteri in un ginepraio legislativo. Dobbiamo ai professionisti ma anche agli utenti un impegno così forte”. Per l’oratrice “dobbiamo vedere l’urbanistica come un coordinamento tra molteplici settori e c’è bisogno di urbanistica per le sfide delle nostre città e dei nostri territori”.

Per i Riformatori il capogruppo Umberto Ticca, che ha segnalato il ritardo sul recepimento: “Un anno d’attesa vuol dire far attendere un anno inutilmente tutti quelli che aspettano di sbloccare un investimento, piccolo o grande che sia. Altro che riforma organica: questa è una ratifica tardiva che rischia di portare nuovi disagi e confusione negli enti locali”. Per Ticca “le modifiche inserite dalla Giunta rischiano di portare impugnazioni costituzionali che paralizzeranno ancora di più gli uffici comunali, già in difficoltà. Che senso ha chiamare i portatori di interesse in commissione e poi non tenerne conto”?

Per il capogruppo di Forza Italia, Angelo Cocciu, “se il governo ha fatto una legge restrittiva voi oggi state portando una norma ancora più restrittiva, che rischia di essere impugnata. Avremmo invece preferito vedere in Aula un recepimento pieno del salvacasa. Forse è arrivato il momento che Cinque stelle decida da che parte stare”.

Per il capogruppo FdI, Paolo Truzzu, “nessuno ha volontà di creare un sistema senza regole nel mondo dell’edilizia e lo abbiamo dimostrato in commissione, dove abbiamo fornito una serie di suggerimenti per migliorare il vostro testo, e nella presentazione di un numero di emendamenti adeguato, appena una trentina”. Truzzu ha rivolto un invito alla maggioranza a “non sollevare barricate e aprire la strada al dialogo per una legge di semplificazione edilizia e normativa”.

Per la Giunta regionale ha replicato l’assessore all’Urbanistica Francesco Spanedda che, dopo aver ringraziato la Commissione competente per il lavoro fatto, ha difeso il provvedimento: «Stiamo lavorando nel campo dell’edilizia e non dell’urbanistica – ha detto l’assessore – questa legge non riguarda la pianificazione del territorio. Il testo non fa emergere una visione della Sardegna. Stiamo dando all’Isola un provvedimento che lega una legge regionale, la n.23, al testo unico nazionale dell’edilizia».

Spanedda ha spiegato che finora il sistema si è retto sull’equilibrio tra le due norme: «Ora però c’è bisogno di norme nuovo viste le novità intervenute a livello nazionale. La norma serve per orientare l’operato di cittadini, imprese e pubblica amministrazione in materia di edilizia».

Il salva casa – ha proseguito Spanedda - introduce norme particolari che noi abbiamo deciso in gran parte di recepire, tranne quelle sul cambio di destinazione d’uso, visto che la legislazione regionale ha norme più avanzate: «Ci sentiamo abbastanza sicuri sulla nostra interpretazione».

L’assessore ha poi rimarcato che la stragrande maggioranza delle osservazioni presentate dai portatori di interesse sono state accolte: «Abbiamo poi avviato un confronto con il Governo per capire quali potessero essere le norme a maggior rischio impugnazione, come quelle “igienico-sanitarie”, sulle quali non siamo intervenuti. Su altre osservazioni che ci dicono non siano state recepite, dico, invece, che sono alla nostra attenzione e potrebbero essere inserite in futuro in un testo di semplificazione urbanistica. In tutto questo occorre tener conto che la maggior parte delle nostre case sono state costruite prima del 1980».

Il vicepresidente Aldo Salaris ha quindi aperto la discussione sul passaggio agli articoli.

Sul punto, ha preso la parola Paolo Truzzu che ha annunciato l’astensione del Gruppo di FdI: «Ripeto che il rischio di impugnazione è tutto sull’agibilità dei locali di 20 metri quadri. Non corriamo questo rischio – ha detto Truzzu – lasciamo l’autonomia ai comuni».

Voto favorevole ha invece annunciato il relatore di maggioranza Gigi Piano (Pd): «La legge agisce sul versante della semplificazione. Non è un provvedimento restrittivo ma permette a molti cittadini sardi di risolvere molte questioni. Si sta portando la legge 23 del 1985 a diventare il testo unico sull’edilizia (collegato a quello nazionale n.380) che ci darà una disciplina organica». Sul rischio impugnazione della legge, Piano ha mostrato ottimismo: «Non sappiamo se sarà impugnata, sulla questione degli immobili di 20 metri quadri il nostro obiettivo era assicurare ai sardi di vivere in locali dignitosi».

Voto favorevole ha annunciato anche Maria Laura Orrù (Avs): «Ringrazio l’assessore per l’impegno di questi mesi – ha detto Orrù – abbiamo scelto e deciso di puntare sulla qualità delle abitazioni. Negli spazi più piccoli vive chi non può permettersi una casa più grande: studenti, persone a basso reddito, immigrati. Vogliamo provare a garantire loro una migliore qualità di vita».

Di diverso avviso il consigliere Antonello Floris (FdI): «Ribadisco che sul punto dell’agibilità il rischio di impugnazione è concreto. Ogni funzionario comunale si troverà davanti a un bivio: applicare la legge nazionale o quella regionale. Il problema degli alloggi con 20 metri quadri non sussiste. La competenza è tutta in mano ai comuni. Non vedo il motivo di rischiare l’impugnazione su questo punto».

Sulla stessa linea il consigliere Alberto Urpi (Sardegna 20Venti): «Perché se il decreto nazionale consente di dare l’agibilità a un locale di 20 metri quadri dobbiamo fare i fenomeni? Anche per questo noi ci asteniamo».

Il vicepresidente Salaris ha quindi messo ai voti il passaggio agli articoli che è stato approvato con 24 voti favorevoli, 1 contrario e 20 astenuti. Il Consiglio riprenderà i lavori giovedì prossimo alle 10. Domani mattina si riunirà la Quarta Commissione per il parere sugli emendamenti. Com

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