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Biden a Netanyahu: “Ridurre le perdite civili”. Ma subito dopo il criminale israeliano ordina di lanciare bombe sui profughi a Gaza, 47 morti.

Gaza, 10 Ott 2024 – Nella sua telefonata con il premier israeliano Netanyahu, alla quale si è unita la vicepresidente Kamala Harris, il presidente americano Biden, tra l'altro, ha "sottolineato la necessità di un accordo diplomatico per far tornare in sicurezza sia i civili libanesi che quelli israeliani alle loro case su entrambi i lati della Linea Blu". 

Inoltre, il presidente ha "affermato il diritto di Israele a proteggere i suoi cittadini da Hezbollah, che ha lanciato migliaia di missili e razzi in Israele solo nell'ultimo anno, sottolineando al contempo la necessità di ridurre al minimo i danni ai civili, in particolare nelle aree densamente popolate di Beirut". 

Su Gaza, i leader hanno discusso "dell'urgente necessità di rinnovare la diplomazia per liberare gli ostaggi tenuti da Hamas. Il presidente ha anche discusso della situazione umanitaria a Gaza e dell'imperativo di ripristinare l'accesso al nord, anche rivitalizzando immediatamente il corridoio dalla Giordania". Biden ha inoltre affermato il suo "ferreo impegno per la sicurezza di Israele" e ha "condannato inequivocabilmente l'attacco missilistico balistico dell'Iran contro Israele il 1° ottobre". I leader hanno "concordato di rimanere in stretto contatto nei prossimi giorni sia direttamente che tramite i loro team di sicurezza nazionale".

Ma nonostante l’avvertimento del presidente Usa, che ha perso credibilità in tutto il mondo appoggiando senza sosta il criminale Netanyahu, i nuovi bombardamenti su civili e innocenti, sono stati massacrati 47 palestinesi - tra i quali un giornalista televisivo - da una serie di raid aerei israeliani contro il campo profughi di Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza. Lo hanno riferito fonti mediche palestinesi, mentre l'agenzia di stampa Wafa fa sapere che almeno 15 persone sono morte in un attacco al cortile di un ospedale, dove erano allestite tende per i rifugiati. Secondo fonti locali, sono almeno cinque giorni che Israele bersaglia l'area.

Muhammad Al-Tanani, cameraman della TV Al-Aqsa, è stato sepolto ieri pomeriggio dai colleghi dell'ospedale Al-Ahli di Gaza City. In un comunicato, l'ufficio stampa di Hamas ha definito la sua morte un “crimine odioso" e ha accusato l'esercito israeliano di essere "pienamente responsabile", senza fornire dettagli sulle circostanze della sua morte. 

La tv all news Al-Jazeera ha riferito da parte sua che uno dei suoi cameramen, Fadi al-Wahadi, era stato ferito dal fuoco israeliano nel nord di Gaza, diventando "il secondo giornalista di Al-Jazeera ad essere ferito in un attacco israeliano questa settimana" nel territorio palestinese in guerra. Secondo un giornalista dell'AFP sul posto, Wahadi è stato ferito da un proiettile a Jabalia, a nord di Gaza City, mentre copriva la operazioni militari israeliane. Le sue condizioni sono “critiche”. 

Le autorità israeliane hanno pubblicamente criticato Al-Jazeera e al canale è stato vietato di trasmettere in Israele e Cisgiordania. Quattro giornalisti del canale sono stati uccisi a Gaza dal 7 ottobre. Secondo l'ONG Reporters Without Borders (RSF), "più di 130 giornalisti palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane Gaza", "almeno 32 [...] sono stati presi di mira e uccisi nell'esercizio delle loro funzioni" dal 7 ottobre 2023.

L'esercito israeliano ha effettuato un attacco nella provincia di Homs, nella parte centrale della Siria. L'operazione ha preso di mira un'area industriale nella città di Hassia, circa 30 chilometri a sud della citta' di Homs, ha specificato l'agenzia di stampa statale Sana, aggiungendo che le prime informazioni indicano che l'attacco ha preso di mira una fabbrica di automobili provocando danni materiali. L'attacco aereo ha colpito anche veicoli carichi di forniture mediche e di soccorso che hanno provocato un vasto incendio, ha proseguito l'agenzia Sana. 

Dallo scoppio della guerra civile siriana nel 2011, Israele ha effettuato centinaia di attacchi nel Paese, colpendo principalmente le postazioni dell'esercito e i combattenti sostenuti dall'Iran, compresi gli Hezbollah libanesi. Poche ore prima i bombardamenti israeliani hanno ucciso un poliziotto nel sud della Siria, vicino alle alture del Golan annesse a Israele, in un raid che secondo l'esercito israeliano avrebbe ucciso un esponente di Hezbollah.

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