La diplomazia estera della presidentessa Meloni continua a fare buchi nell’acqua e poco e freddezza dai leader degli altri paesi dell’Europa. Poi in conferenza stampa in Germania chiama gli altri e non i suoi alla responsabilità: "Uniti contro le minacce degli anarchici".
Roma, 4 Feb 2023 - Italia e Germania sono “due nazioni legate da un rapporto bilaterale di fatto esteso a quasi tutti i settori della vita pubblica e privata, molto importante e fortemente interconnesso”, ha detto la presidentessa italiana Giorgia Meloni, dopo l'incontro con il cancelliere Olaf Scholz a Berlino.
"Le nostre economie sono fortemente complementari", aggiunge. Ma sulla conferenza stampa congiunta irrompe l'attualità italiana.
Rispondendo a una domanda sull'anarchico Alfredo Cospito in carcere al 41 bis, la presidente del Consiglio parla infatti delle minacce che sono state ricevute da politici e funzionari da parte degli "anarchici" e lancia un appello a una maggiore unità a tutte le forze politiche: "Noi abbiamo in questo momento un problema che mi pare che molti stiano sottovalutando. C'è lo Stato italiano oggetto di attacchi da parte degli anarchici, in Italia e nelle sue sedi all'estero, con l'obiettivo di abolire uno strumento che noi reputiamo efficace. È lo stesso obiettivo della mafia. Di fronte a una minaccia crescente penso che tutti dovremmo ragionare su un livello più alto, senza dividerci. Oggi c'è una minaccia reale e vorrei richiamare tutti alla responsabilità".
La premier si è detta contenta del lungo colloquio avuto con i cancelliere Scholz. Sull'energia, ha detto che l'Italia - come la Germania - "è fortemente impegnata sul tema della sicurezza energetica", e sta lavorando "per rafforzare le sua capacità per avere sempre di più un futuro un ruolo di hub dell'energia per sé e per l'Europa. L'obiettivo è quello di fornire il gas naturale ma anche l'idrogeno verde. Data l'interconnessione energetica è un lavoro che facciamo in un'ottica europea".
Parlando di competitività Meloni ha detto di sostenere "anche l'ipotesi di un fondo sovrano, un fondo alimentato da un debito comune. C'è anche il tema della tempistica, alcune risposte vanno date immediatamente. La risposta che si può dare subito è quella della flessibilità dei fondi esistenti".
"Ci sono risorse che possiamo subito utilizzare, stiamo aprendo adesso la definizione dei fondi collegati al Repower Eu, abbiamo il tema del Pnrr che può essere meglio indirizzato, penso all'emergenza energetica. Più queste risorse, che ci sono, possono essere adoperate per le priorità, più si riesce ad agire velocemente", ha poi detto la presidente del Consiglio chiamando in causa il tema della modifica del patto di stabilità.
Il Consiglio europeo - ha ricordato la premier - tratterà questioni come “la competitività del sistema economico europeo”, e a questo riguardo è fondamentale che ci sia una risposta comune per rafforzare la competitività dell'Unione europea". “La nostra posizione è di cautela sulle modifiche del regime di aiuti di Stato. Abbiamo bisogno di mantenere un livello di competitività che sia uguale per tutti”. Per noi la risposta è" innanzitutto "la flessibilità dei fondi già esistenti", ha ribadito Meloni. (Il nodo della competitività è molto importante in quanto la Germania invoca un allentamento delle maglie europee sugli aiuti di Stato per fronteggiare gli aumenti delle tariffe energetiche, che potrebbe favorire proprio i paesi Ue, come la stessa Germania, che hanno meno debito e dispongono di un maggiore spazio di manovra fiscale, penalizzando invece gli Stati alle prese con un enorme debito pubblico - come appunto l'Italia).
Sul tema dei migranti la presidente del Consiglio ha detto che si deve affrontare la questione con "responsabilità e solidarietà" significa che "non può essere fatta gestire dai trafficanti di esseri umani. Non credo che aiutare i trafficanti ad arricchirsi sia il modo per affrontare la questione con responsabilità e solidarietà, è una questione che deve essere affrontata dall'Ue e dagli Stati membri".
Per Meloni "vanno governati in modo diverso il tema dei rifugiati e quello delle migrazioni. Sul fronte sud le due cose si sono spesso sovrapposte e questo fa sì che non sempre, anzi nella maggioranza dei casi, chi arriva in Italia non ha diritto alla protezione. Questo crea difficoltà quando si ha bisogno di aiutare chi ha davvero bisogno di protezione. Più quote di immigrazione sono coperte da chi entra illegalmente e meno possibilità a chi vuole entrare legalmente". Meloni si è detta quindi favorevole alla possibilità di prevedere come "elemento di cooperazione la disponibilità dei Paesi di partenza e di transito ad aiutarci a contrastare i flussi illegali in cambio di quote legali". “Sono disponibile ad aprire i consolati che abbiamo in Africa per far fare domande regolari e poi distribuire chi può entrare”, ha concluso la premier.
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