Cagliari, 25 Gen 2023 - Allarme degli psichiatri: psicofarmaci usati per lo sballo specialmente tra gli adolescenti.
Alcuni li definiscono “farmaci dello sballo” e si tratta di psicofarmaci presi senza prescrizione medica e utilizzati quindi non a scopo curativo ma “ricreativo”, un nuovo modo di superare i limiti ma che mette a rischio la propria salute e la propria vita.
A lanciare l’allarme è la Società italiana di neuro-psico-farmacologia. Il fenomeno è pericoloso e in crescita e a fotografarlo è lo studio dell'Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr): un aumento che si attesta tra il 15 e il 20 per cento negli ultimi 5 anni, grazie anche alla facilità di reperimento di questi medicinali. Si tratta infatti di farmaci troppo spesso disponibili in casa (42%), acquistati facilmente su Internet (28%), recuperati per strada (22%), sfuggendo così al controllo di adulti e medici. Nel 2021 inoltre, a causa della pandemia, si è registrato un aumento per tutte le tipologie di consumo di psicofarmaci. Consumi che avrebbero superato il 6%, alimentando la dipendenza associata anche agli effetti collaterali di altre sostanze psicoattive (tabacco, energy drink, benzodiazepine e sostanze stupefacenti), e lo sviluppo di comportamenti pericolosi.
Le cure farmacologiche nel campo della salute mentale, anche dei bambini e degli adolescenti, sono fondamentali. La ricerca ha compiuto passi straordinari in tutti i campi per questa fascia d'età ma è necessaria una grande attenzione.
Questi psicofarmaci rappresentano per molti un'ancora di rassicurazione per aumentare le performance scolastiche e i livelli di attenzione, per migliorare l'aspetto fisico quando combinati a farmaci dietetici, per potenziare i livelli di autostima, per sentirsi in forma ma anche per migliorare sonno e umore. In molti casi questi farmaci vengono assunti con il solo scopo di “sballarsi”, sottolineano gli esperti, e spingono quindi i giovani ad assumerli sfuggendo al controllo della famiglia: “Per determinati tipi di farmaci come ansiolitici o barbiturici l'utilizzo è proprio finalizzato alla sregolatezza e a un momento di evasione, spesso consumati insieme ad alcolici o cannabis per aumentarne gli effetti”.
Le studentesse utilizzano in percentuale maggiore tutte le tipologie di psicofarmaci analizzate, con un rapporto di genere minimo pari a 1,8 in relazione ai farmaci per l'attenzione e un rapporto massimo più che triplo (3,4) quando si analizzano quelli per le diete.
I rischi legati al consumo di psicofarmaci senza prescrizione sono diversi, soprattutto comportamentali e di dipendenza.
La sostanza illegale più diffusa è la cannabis, seguita dalle cosidette New Psychoactive Substances, sostanze sintetiche che mimano gli effetti di altre sostanze più note.
Il Rapporto della Sinpf riferisce inoltre che il 18% degli studenti ha utilizzato almeno una sostanza psicoattiva illegale nel corso del 2021; il 2,8% ne ha fatto un uso frequente e che quasi il 10% degli studenti è un "poliutilizzatore", almeno due sostanze negli ultimi 12 mesi.
Il vademecum indicato dagli esperti della Società italiana di neuro-psico-farmacologia è chiaro: no al “fai da te”; no alla cosiddetta “assunzione per opportunità” ma rivolgersi sempre al medico; non sottovalutarne la potenza terapeutica e le importanti ricadute collaterali; tenere i medicinali fuori dalla portata di chiunque possa approfittarsene o farne un cattivo uso; avviare campagne di sensibilizzazione e counselling mirati a pazienti, ai giovani in particolare e alla cittadinanza in generale.
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