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Medio Oriente, ancora razzi e raid: da Israele piani per una possibile invasione.

Cagliari, 13 Magg 2021 - I piani per una possibile invasione di terra della Striscia di Gaza verranno presentati oggi allo Stato Maggiore delle forze armate israeliane (Idf). A prepararli sono la Divisione Gaza e il Comando Sud dell'Idf. I piani, riferisce il Times of Israel, verranno poi presentati al governo, al quale spetta la decisione finale. L'Idf negli ultimi giorni ha ammassato ulteriori truppe di terra al confine con la Striscia. Si tratta di militari della Brigata Paracadutisti, della Brigata di Fanteria Golani e della 7a Brigata Corazzata.

Nella notte il gabinetto di sicurezza presieduto dal premier Benjamin Netanyahu ha approvato l'estensione delle operazioni militari nella Striscia. In particolare, ha riferito Channel 12, l'esercito intende colpire i "simboli del potere di Hamas", in particolare le sue strutture finanziarie. Secondo quanto riferito dai media israeliani, il premier Netanyahu ha escluso al momento un cessate il fuoco.

Sono stati 1.160 i razzi lanciati contro Israele dall'inizio delle violenze di questa settimana. Lo hanno riferito le autorità israeliane questa mattina, secondo quanto riportano i media locali. Circa 240 razzi, sul totale degli ordigni lanciati da Gaza, sono atterrati in mare o nel territorio della Striscia. Al tempo stesso l'esercito ha risposto colpendo oltre 600 obiettivi militari nella Striscia: tra questi un tunnel di Hamas e anche infrastrutture e centri di comando.

Intensi lanci di razzi da Gaza sono ripresi stamane in direzione della vicina città israeliana di Sderot e dei villaggi agricoli della zona. La popolazione è stata costretta più volte a correre nei rifugi. In un villaggio ebraico di confine i razzi hanno colpito edifici, ma non si hanno notizie di vittime. Lo ha reso noto l'esercito. La scorsa notte un razzo palestinese ha centrato un condominio a Petach Tikwa, città popolosa ad est di Tel Aviv. Secondo i servizi di soccorso, otto persone sono rimaste ferite.

Ad Haifa alcuni arabi hanno appiccato il fuoco alle automobili parcheggiate sotto ad un edificio abitato da ebrei ortodossi. Sono state intossicate 60 persone, per lo più bambini. A Lod (Tel Aviv) un ebreo è stato accoltellato da un arabo vicino a una sinagoga.

Secondo il sindaco di Lod Yair Revivo, durante il coprifuoco notturno per nove volte arabi hanno aperto il fuoco contro ebrei. Appelli alla calma sono giunti dal presidente Reuven Rivlin, dal rabbino capo Yitzhak Yosef, da Mansur Abbas (leader di un partito Raam a base islamica) e dal leader comunista arabo Ayman Odeh.

Nella Striscia di Gaza è salito a 67 morti e 388 feriti il bilancio delle vittime delle ostilità con Israele, secondo quanto riferito dal ministero della Sanità palestinese. Tra i feriti, si contano 115 tra bambini e adolescenti.

Decine di palestinesi sono rimasti feriti negli scontri avvenuti nella notte in Cisgiordania con l'esercito israeliano. Lo ha riferito il ministero della Sanità palestinese a Ramallah. A Gerusalemme sono state ricoverate in ospedale 51 persone, 20 a Hebron, sette a Nablus e cinque a Tul Karm.  Uno dei feriti è in gravi condizioni.

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha annunciato di avere avuto un colloquio con il presidente dell'Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas (Abu Mazen) e di avere chiesto la fine del lancio di razzi dalla Striscia di Gaza contro Israele. "Ho parlato con il presidente Abbas dell'attuale situazione a Gerusalemme, in Cisgiordania e Gaza. Ho espresso le mie condoglianze per la perdita di vite umane. Ho sottolineato la necessità di porre fine agli attacchi missilistici e di abbassare le tensioni", ha twittato il capo della diplomazia di Washington. "Israeliani e palestinesi meritano allo stesso modo libertà, dignità, sicurezza e prosperità", ha aggiunto.

Tunisia, Norvegia e Cina hanno chiesto una nuova riunione pubblica del Consiglio di sicurezza dell'Onu per domani, con all'ordine del giorno la situazione in Medio Oriente tra israeliani e palestinesi. La sessione, alla quale dovrebbero partecipare Israele e i palestinesi, sarà la terza del Consiglio di sicurezza da lunedì. Durante le prime due videoconferenze, a porte chiuse, gli Usa si sono opposti all'adozione di una dichiarazione congiunta del Consiglio, ritenendola "controproducente" in questa fase.

"Secondo le notizie che ci arrivano, almeno 14 bambini nello Stato di Palestina e 1 bambino in Israele sarebbero stati uccisi da lunedì. Altri 95 bambini a Gaza e in Cisgiordania - compresa Gerusalemme Est - e 3 bambini in Israele sarebbero stati feriti negli ultimi cinque giorni". Così l'Unicef in una nota. "La situazione è a un pericoloso punto critico. Il livello di violenza e il suo impatto sui bambini è devastante. Siamo sull'orlo di una guerra su larga scala. In ogni guerra, i bambini - tutti i bambini - soffrono per primi e soffrono di più". "Chiedo a tutte le parti di porre fine a tutte le violenze e di allentare le tensioni. Esorto - afferma il direttore generale dell'Unicef, Henrietta Fore - tutte le parti a proteggere tutti i civili, specialmente i bambini, a risparmiare le infrastrutture civili essenziali dagli attacchi, e a porre fine alle violazioni contro i bambini. Ricordo a tutte le parti i loro obblighi secondo il diritto internazionale umanitario e la legge sui diritti umani".

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