Roma, 8 Apr 2021 - Il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha tre priorità trasversali - 'Giovani', 'Parità di Genere' e 'Sud' - e sei missioni: Digitalizzazione, Transizione Ecologica, Infrastrutture, Istruzione e Ricerca, Inclusione e Coesione e Salute. Lo ha spiegato, a quanto si apprende, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso dell'incontro con gli enti locali.
Per quanto riguarda la digitalizzazione - ha spiegato Draghi nel corso dell'incontro - puntiamo a una diffusione capillare della fibra ottica su tutto il territorio e in particolare nel Mezzogiorno. Sosteniamo i settori culturali e creativi del Paese, duramente colpiti dalla pandemia. Ad esempio, vogliamo rendere le imprese del settore turistico più competitive, e permettere loro di digitalizzare i propri servizi. Nell'ambito della transizione ecologica, investiamo nella tutela del territorio e delle risorse idriche. In particolare, intendiamo prevenire e contrastare gli effetti del cambiamento climatico sui fenomeni di dissesto idrogeologico e accelerare, in maniera decisa, la ricostruzione nelle aree che hanno subito gravi eventi sismici negli ultimi decenni. Per quanto riguarda le infrastrutture, interveniamo nelle ferrovie, e in particolare nell'alta velocità verso il Sud per merci e passeggeri; e nell'alta velocità che collega il Nord all'Europa. Rafforziamo le linee ferroviarie regionali e i nodi metropolitani, con particolare attenzione all'elettrificazione delle linee meridionali e alla modernizzazione delle stazioni ferroviarie. Il piano per le strade include la manutenzione di numerosi ponti, viadotti e gallerie, ad esempio sulle autostrade A24 e A25 che attraversano l'Italia da Est a Ovest.
Nell'ambito della missione 'Istruzione e ricerca' - ha spiegato ancora Draghi - potenziamo l'offerta di asili nido e scuole materne, che sono fondamentali per raggiungere una vera parità di genere. Per i giovani, rilanciamo gli istituti di formazione professionale (Its) e ampliamo l'accesso a sussidi, alloggi e sgravi fiscali per i ragazzi meritevoli in condizioni economiche e sociali difficili. Dobbiamo investire di più in ricerca e sviluppo, e incentivare i privati a fare lo stesso, soprattutto in quei contesti, come il Meridione, dove la domanda di innovazione è ancora carente. Gli interventi per la coesione e l'inclusione vogliono aiutare in particolare donne e giovani a trovare posti di lavoro dignitosi e ben retribuiti. Dobbiamo rafforzare i servizi per l'impiego, investire nell'apprendistato, promuovere la creazione di imprese femminili. Il Governo - ha spiegato il capo del Governo - ha come priorità aiutare le fasce più povere della popolazione, spesso le più esposte alla crisi del Covid-19. Quindi nel piano è presente anche un importante intervento di rigenerazione dell'edilizia residenziale pubblica e sociale. Queste misure, insieme al rafforzamento del ruolo dei servizi sociali nazionali e al recupero delle infrastrutture sportive, sono mirate a intervenire sui fenomeni di emarginazione e degrado sociale e ridurre i divari tra le varie aree del Paese.
Per quanto riguarda la Sanità, il Piano nazionale di ripresa e resilienza rafforza le strutture e i servizi sanitari di prossimità, che hanno dimostrato gravi carenze durante la pandemia. Interveniamo, inoltre - ha assicurato il capo del Governo - per sostituire le tecnologie obsolete negli ospedali, e migliorare i sistemi informativi sanitari.
Siamo chiamati ad un grande sforzo di progettazione e di attuazione in tempi rapidi di un piano storico. Il Recovery Plan rappresenta un'occasione per realizzare quelle riforme strutturali che il Paese attende da anni. È una grande opportunità da cogliere e non possiamo sbagliare, non abbiamo alibi'. Così il ministro degli Affari Regionali, Mariastella Gelmini, nel corso della Conferenza unificata Stato-enti locali. "In questa fase - ha sottolineato Gelmini - è fondamentale un confronto tra istituzioni nazionali, autonomie ed enti locali: Regioni, Comuni e Province. Siamo convinti che per progettare e gestire un piano così importante ci voglia il coinvolgimento fattivo di tutti i livelli istituzionali. Vogliamo colmare un gap che abbiamo ereditato dal passato, vogliamo conoscere le vostre priorità. Su questo- ha evidenziato - c'è grande disponibilità da parte del Governo, e le presenze oggi del premier Draghi e di tanti ministri sono a dimostrarlo'.
"Incontro molto utile, positivo, costruttivo. Abbiamo parlato di salute e lavoro, le uniche due emergenze di cui la Lega si sta occupando". Così Matteo Salvini al termine dell'incontro con il presidente del Consiglio Mario Draghi, che ha preceduto quello con le Regioni. "Condiviso con il presidente Draghi che le riaperture vanno fatte in base ai dati, alla scienza", ha detto il segretario leghista. "Non si può vivere in rosso a vita. In base ai dati ci sono almeno sei Regioni italiane in cui si potrebbe riaprire. Conto che si possa fare in aprile", ha detto il leader leghista. "Se questo venerdì e il prossimo i dati saranno in miglioramento la nostra proposta sarà che si approvi un decreto per tornare alla normalità. Su questo Draghi è d'accordo, condivide il percorso di riapertura. Già oggi, con le vecchie regole, sarebbero sei le regioni in zona gialla, dove poter riaprire bar e ristoranti, dove tornare al lavoro". Così Salvini. Per il leader della Lega il nuovo decreto Sostegni è "da approvare entro aprile: quello di cui ha bisogno l'Italia è un decreto imponente con almeno 50 miliardi" di scostamento di bilancio. "Correre sul piano vaccinale, e se l'Europa sbaglia, dorme o rallenta bisogna trovare il modo, come stanno facendo altri Paesi, di rivolgersi anche all'estero perché la salute degli italiani merita ogni tipo di sforzo e di contratto senza risparmiare euro sulla pelle dei cittadini. E anche questa volta, ahimé, le istituzioni europee si stanno dimostrando vecchie, non al passo con i tempi, non all'altezza dell'emergenza che stiamo vivendo". Così Salvini, lasciando Palazzo Chigi dopo l'incontro con il premier Mario Draghi.
Comments are closed.