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Arrestato dai carabinieri della compagnia di Lanusei un 56enne pluripregiudicato di Villagrande Strisaili per omicidio e tentato omicidio.

Lanusei (Nu), 28 Nov 2020 – Nelle prime ore di ieri mattina, a Girasole (NU), i Carabinieri della Compagnia di Lanusei hanno dato esecuzione ad un’ordinanza, emessa dal Gip presso il Tribunale di Lanusei su richiesta della locale Procura della Repubblica, con applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti di Fabbio Fois (nome di battesimo registrato all’anagrafe con doppia “b”), di 56 anni, nato in Germania ma residente in Girasole, pluripregiudicato, ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio di Fabio Longoni, di 42 anni, residente a Villagrande Strisaili (NU) e del tentato omicidio di  Daniele Angelo Conigiu, di 40 anni, residente in Villagrande Strisaili.

L’indagine, svolta attraverso attività tecnica, servizi di osservazione, pedinamento, ispezioni e perquisizioni, ha avuto inizio la mattina del 22 novembre 2017 quando Conigiu telefonava al numero 112 riferendo che mentre si trovava ancora a bordo del suo veicolo in compagnia del Longoni, in loc. “Canale” di Villagrande Strisaili, erano stati raggiunti da alcuni colpi di arma da fuoco. L’interlocutore precisava che nell’avvicinarsi al proprio ovile un uomo travisato era sbucato da un cespuglio per colpire il loro automezzo con colpi di arma da fuoco, pertanto, una volta fuori dalla vettura i due avevano iniziato una frenetica fuga dividendosi. Ritornato successivamente in quel luogo non aveva trovato il suo amico né l’automezzo e poi aveva aggiunto di essersi ferito ad una gamba nelle fasi dell’aggressione.

Immediatamente erano state avvertite tutte le pattuglie disponibili ed il Longoni, poco dopo, era stato ritrovato senza vita nelle immediate vicinanze, nascosto all’interno di una sorta di passaggio tra i rovi distante circa 40 metri dal luogo dove erano stati esplosi i colpi d’arma da fuoco.

Il Conigiu, sentito in Ospedale dove era stato ricoverato per le ferite riportate, aveva riferito di essere riuscito a sottrarsi alla potenza di fuoco dell’aggressore solo grazie ad un caso fortuito, riconducibile probabilmente all’inceppamento dell’arma che gli aveva permesso di guadagnare qualche metro e allontanarsi lungo la strada su cui si trovava il suo automezzo.

Nella stessa mattina del 22 novembre 2017era stata rinvenuta una Audi A3 di proprietà del Conigiu, abbandonata nelle campagne del comune di Lotzorai, in località “Fundeibba – San Tommaso, utilizzata dallo stesso aggressore per allontanarsi, e a pochi metri dal punto ove era parcheggiata, in un anfratto nella fitta vegetazione, i militari avevano trovato un fucile semiautomatico, cal. 12, marca Benelli, con matricola abrasa, completo di cinghia di trasporto.

Gli accertamenti svolti dagli investigatori dell’Arma, con evidenze investigative chiare e concordanti, hanno permesso di stabilire la responsabilità del Fois quale esecutore materiale. Infatti, si ritiene che il movente sia da ricondurre al furto di due asinelli, di proprietà del Fois, che il Conigiu e il Longoni avevano sottratto, macellato e venduto, incuranti del fatto che appartenessero, come essi sapevano, a una persona nota per i suoi precedenti penali e dotata di grande carisma delinquenziale.

Al Fois, che abitava a poca distanza dalle stalle presso cui le vittime si recavano giornalmente per accudire gli animali, a seguito di una successiva perquisizione, furono sequestrati capi d’abbigliamento del tutto simili a quelli usati durante la cruenta aggressione.

Poi la fuga a bordo dell’autovettura della stessa vittima si spiega per il fatto che l’aggressore credeva di avere fallito il suo scopo di sopprimere i due e doveva necessariamente allontanarsi in fretta dal luogo, non potendo escludere che riuscissero ad avvisare le forze di polizia con il proprio cellulare. Da aggiungere inoltre che dalla testimonianza del Conigiu, l’autore dell’omicidio guidava con una certa agilità in retromarcia e una delle peculiarità del Fois è proprio quella di essere un abile conducente di auto.

Si è trattato certamente di una variante imprevista sul piano programmato: se infatti il duplice omicidio fosse stato portato a termine come previsto, l’aggressore avrebbe potuto allontanarsi a piedi con tutta calma, dato che il luogo è isolato e distante diversi chilometri da nuclei abitati. D’altronde, il fatto di mettersi alla guida dell’autovettura della vittima e abbandonarla in tutta fretta, aveva esposto l’autore al rischio che nel veicolo medesimo potessero essere trovate tracce a lui riconducibili.

Questa preoccupazione si era poi manifestata in modo evidente dopo che al Fois era stato notificato l’avviso dell’esecuzione degli accertamenti tecnici in forma garantita. Successivamente, infatti, a nulla sono valsi i tentativi dell’arrestato di sviare l’attenzione nei suoi confronti facendo anche circolare la voce che i due asinelli non gli erano stati rubati, ma si erano allontanati dal terreno dove erano custoditi senza essere più ritrovati. Infine i carabinieri oltre alle testimonianze acquisite, ai numerosi accertamenti espletati e al sequestro degli indumenti utilizzati al momento dell’agguato, sono riusciti anche ad ascoltare un dialogo in cui il Fois riferisce al suo interlocutore di avere sempre indossato i guanti e di non avere mai starnutito.

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