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Continui maltrattamenti nei confronti della convivente da parte di un trentenne cagliaritano: eseguita dalla Polizia di Stato la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e contestuale divieto di avvicinamento.

Cagliari, 20 Lug 2019 - Una situazione divenuta oramai insostenibile, che durava dal lontano febbraio 2014, all’interno di una famiglia cagliaritana residente in centro città, nel cui ambito un giovane trentenne maltrattava la convivente, sottoponendola ad abituali vessazioni anche in presenza del figlio minore.

Nel corso degli anni, l’uomo aveva assunto nei confronti della donna atteggiamenti possessivi, ispirati da eccesiva gelosia, controllandole gli spostamenti, con continue telefonate e ripetuti messaggi telefonici, al fine di sapere dove e con chi si trovasse. E in alcune occasioni il giovane aveva danneggiato con calci e pugni gli arredi dell’abitazione, mentre numerosi sono stati gli episodi di minacce ed offese perpetrate ai danni della vittima, sfociate in alcune occasioni in percosse.

L’attività d’indagine, coordinata dalla locale Procura della Repubblica nella persona del dott. Marco Cocco e svolta dal personale della Sezione “Reati contro la persona” della Squadra Mobile della Questura di Cagliari, ha consentito di acclarare la responsabilità dell’uomo, in ordine alle reiterate condotte di maltrattamento sopra descritte.

L’attività investigativa della Polizia di Stato è stata avviata a seguito di una segnalazione da parte di un’amica della vittima, che riferiva quanto quest’ultima fosse fatta oggetto di vessazioni continue ad opera dell’uomo, che la maltrattava continuamente alla presenza del figlio di quattro anni.

La giovane vittima, a seguito di un proficuo colloquio con il personale della Polizia di Stato, specializzato in materia di reati contro “le fasce deboli”, ha infine deciso di sporgere denuncia raccontando quanto oramai da anni stesse subendo, ovvero continue minacce, offese e percosse.

E, quindi, ieri, gli agenti della Mobile dopo avere rintracciato il giovane ha provveduto a notificargli la misura restrittiva dell’allontanamento dalla propria casa di famiglia con conseguente divieto di avvicinamento.

In tale contesto, si evidenzia che continua costante, d’intesa con la locale Procura della Repubblica, l’attività di contrasto della Polizia di Stato in tema di reato contro le c.d. “fasce deboli”.

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