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Da Palazzo Chigi fumata nera sui rimborsi ai truffati delle banche.

Roma, 5 Apr 2019 - Non c'è l'accordo in Consiglio dei ministri sulle norme che riguardano i risparmiatori truffati dal crac delle banche. Le misure restano fuori dal decreto crescita e per ora i decreti attuativi non verranno emanati dal Ministero dell'Economia. Lunedì il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, alle 12, incontrerà a Palazzo Chigi le associazioni delle vittime delle banche in default e già martedì potrebbe tenersi un nuovo Consiglio.

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto crescita con la formula 'salvo intese'. Il provvedimento contiene misure per il rilancio dell'economia. Lo riferiscono fonti governative al termine del Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi. Di Maio: misure importanti per le aziende Nel dl crescita "c'è l'abbattimento del 60% dell'Imu per capannoni e beni strumentali, ci sono norme per la tutela del made in Italy e per il rientro dei cervelli. Ci sono misure importanti per le nostre aziende", ha detto il vicepremier Luigi Di Maio, parlando con i giornalisti fuori da Palazzo Chigi dopo il Consiglio.

"La settimana prossima sarà quella decisiva: poi dovremo prendere una decisione perché la pazienza è finita", aggiunge Di Maio. "Sono contento, come Cinque stelle, che nel decreto crescita non ci sia niente sui risparmiatori. Non perché non li voglio risarcire ma perché serve un risarcimento diretto". "Noi vogliamo che i risparmiatori ricevano risarcimenti diretti senza nessun arbitrato o contenzioso. Lunedì il presidente Conte parlerà ai risparmiatori perché tutto si fa con il dialogo". Poi: "Non c'è stato nessuno scontro'' con il ministro dell'Economia e Tria "non è in discussione".

"Troppi no e troppa lentezza. Serve un cambio di passo. La Lega vuole più concretezza. Ci aspettiamo risposte serie e reali per i risparmiatori (lunedì deve arrivare lo sblocco agli indennizzi per i truffati) ma basta bloccare il paese con i no". E' la linea della Lega, al termine del Consiglio dei ministri sul decreto crescita e i rimborsi ai truffati. "Devono partire cantieri, opere, flat tax, bisogna togliere la burocrazia inutile, riformare il codice degli appalti, fare la riforma della giustizia per avere tempi certi. Alle parole ora devono seguire i fatti".

Secondo le fonti, il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, tiene il punto e per firmare i decreti attuativi sui rimborsi esige una norma primaria che modifichi la legge di Bilancio e preveda una sorta di tutela dei funzionari del Ministero, che potrebbero rischiare l'accusa di danno erariale da parte della Corte dei Conti, indicando Consap come ente erogatore dei risarcimenti. Tria, infatti, respinge l'ipotesi dei risarcimenti quasi automatici ventilando il rischio di una procedura europea di infrazione. Il Tesoro ha concordato con l'Europa che le richieste di azionisti e obbligazionisti truffati vengano esaminate da una commissione indipendente.

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