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Giunto in Italia Cesare Battisti: a Rebibbia in cella da solo e sei mesi isolamento diurno

Roma, 14 Gen 2019 - In cella da solo e 6 mesi di isolamento diurno. È il trattamento carcerario che, a quanto si apprende, sarà riservato a Cesare Battisti. Subito dopo l'arrivo il trasferimento nel carcere di Rebibbia dove verrà collocato nel circuito di alta sicurezza riservato ai terroristi. Ma non potendo in questa fase condividere l'ambiente detentivo con altri soggetti, ci sarà per lui una sistemazione ad hoc. Inoltre dovendo scontare la pena dell'ergastolo, sarà sottoposto per 6 mesi ad isolamento diurno.

Battisti è arrivato a Ciampino con un volo partito ieri sera dalla Bolivia. Jeans, giubbotto marrone, barba lunga è sceso dall'aereo che, dalla Bolivia, lo ha riportato in Italia, senza manette ed è stato preso in consegna dal Gruppo operativo mobile della Polizia penitenziaria e tradotto al carcere di Rebibbia a Roma. Ad attendere il suo arrivo all'aeroporto di Ciampino Salvini e Bonafede. "Sconterà l'ergastolo", assicura il ministro della Giustizia.

L'arresto di Cesare Battisti non è un"punto d'arrivo ma un punto partenza. Sono sicuro che le forze dell'ordine, con i servizi d'intelligence, potranno riassicurare alle galere altre decine di delinquenti, vigliacchi e assassini che sono in giro per il mondo a godersi la vita". Lo ha detto il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini dopo l'arrivo dell'ex terrorista dei Pac a Ciampino.

"Ringrazio il governo brasiliano, il presidente Bolsonaro e le autorità boliviane che hanno fatto in modo che questo lunedì fosse memorabile per tutti". Così il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, in una conferenza stampa approntata sulla pista dell'aeroporto di Ciampino dove è atterrato Cesare Battisti.

"Oggi diciamo al mondo che nessuno può sottrarsi alla giustizia italiana. Battisti si è macchiato di reati gravissime. Sono passati tanti anni ma le ferite non sono state lenite. Questo è il risultato di una squadra che lavora compatta, non solo del Governo e delle forze dell'ordine ma di tutte le istituzioni italiane. E' un risultato storico, se le istituzioni sono compatte non ci ferma nessuno" Così il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede nel corso di una conferenza stampa approntata sulla pista dell'aeroporto di Ciampino. "Parliamo di un pluriomicida che si è macchiato di reati gravissimi - ha detto - e con la sua fuga ha offeso il Paese. Il momento in cui la giustizia farà il suo corso è quando varcherà la porta del carcere: a quel punto sconterà la pena dell'ergastolo".

E alle ore 14 ci sarà la conferenza stampa a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il vicepremier Matteo Salvini e il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.  Conte e Salvini faranno il punto anche dell'incontro di questa mattina con il commissario Ue per le Migrazioni e gli Affari interni, Dimitris Avramopoulos.

Un tweet della Polizia di Stato commenta l'arresto: "Dietro questo momento ci sono giorni e notti di chi non ha mollato mai. Grazie alla caparbietà di chi silenziosamente ci ha sempre creduto".

Questa notte agenti della Polizia di Stato della Questura di Roma hanno subito rimosso poco dopo la sua esposizione uno striscione con la scritta in rosso "Battisti libero, amnistia per i compagni, noi resistiamo". Il drappo è stato appeso sul ponte pedonale che sovrasta via degli Annibaldi, con vista sul Colosseo, e congiunge via del Fagutale con via Vittorino da Feltre.

Battisti aveva fatto perdere le tracce di sé dopo la decisione del magistrato del Supremo Tribunale Federale (Stf) brasiliano Luis Fux che il 13 dicembre ne aveva ordinato l'arresto per "pericolo di fuga" in vista di una possibile estradizione in Italia, concessa nei giorni seguenti dal presidente uscente Michel Temer prima dell'insediamento di Jair Bolsonaro il primo gennaio 2019. Era stato proprio Bolsonaro ad imprimere un deciso cambio di passo alla vicenda, esprimendosi prima ancora di essere eletto a favore della riconsegna all'Italia di Battisti e rovesciando così la decisione dell'allora presidente Lula da Silva di concedere asilo politico all'ex terrorista condannato all'ergastolo in Italia per quattro omicidi.

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