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Giovane incendiario inchiodato dal Dna e da un “pizzino” e poi arrestato dai carabinieri della compagnia di Sassari.

Sassari, 20 Feb 2018 - Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sassari hanno eseguito un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti di Giovanni Carta, di 35 anni, sassarese, a cui è stato contestato il reato di incendio.

Le indagini sono scaturite in seguito all’incendio di un’autovettura - avvenuto lo scorso aprile nella zona del Monte Rosello - che solo grazie al tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco non si era propagato ad altre autovetture parcheggiate nelle vicinanze.

Nella circostanza, nel corso del sopralluogo effettuato dai militari della Compagnia di Sassari, erano stati repertati nei pressi dell’autovettura incendiata alcuni oggetti persi dall’incendiario, rivelatisi poi determinanti ai fini delle indagini. Inoltre, durante alcune successive perquisizioni, erano stati rinvenuti nell’abitazione dell’arrestato alcuni ritagli di carta che, minuziosamente riuniti in un unico “collage”, avevano rivelato alcuni nomi e numeri di targa di autovetture scritti a penna, che corrispondevano perfettamente con quelli dell’autovettura incendiata e delle altre parcheggiate nelle vicinanze.

In seguito, le analisi condotte dal R.I.S. di Cagliari sugli oggetti in sequestro, hanno consentito di individuare un profilo genetico corrispondente a quello del Carta e a collocare quindi quest’ultimo con certezza sulla scena del delitto.

Stretto il cerchio attorno all’indiziato, grazie ai gravi indizi di colpevolezza individuati a suo carico, la Procura della Repubblica di Sassari ha formalizzato la richiesta di custodia cautelare in carcere che, successivamente accolta dal G.I.P. del Tribunale di Sassari, è stata eseguita dagli uomini dell’Arma.

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