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Al Teatro Lirico “La fanciulla del west”: da New York a Cagliari

Cagliari, 20 Ott 2017 - Il Teatro Lirico di Cagliari ha messo in scena, con la sesta rappresentazione della stagione, la Fanciulla del West di Giacomo Puccini (dal 20 al 29 ottobre).

Si tratta di un'opera che, fin dalle sue origini, ha riscosso un significativo successo non solo in Italia, ma soprattutto nel "nuovo mondo". Infatti, il 10 dicembre 1910 la fanciulla aveva debuttato presso la Metropolitan Opera House di New York incantando talmente tanto il pubblico, da portarlo a ben "diciannove" chiamate alla ribalta, al termine dello spettacolo.

Muovendo da questi presupposti l'ente cagliaritano, a partire dal 2016, ha avviato un progetto di collaborazione, a livello internazionale, con altri teatri, tra cui la New York City Opera. Si è deciso così di riallacciare i rapporti con il pubblico newyorkese e di mettere nuovamente in scena il lavoro di Puccini, che tanto era stato apprezzato agli inizi del secolo scorso.

A fronte dell'enorme gradimento riscosso oltre oceano, si è deciso di deliziare anche il pubblico di casa nostra con il West ideato da Puccini.

L'opera è suddivisa in tre atti (durata due ore e quaranta minuti) ed è ambientata in California nel periodo della grande caccia all'oro. La storia si svolge comunque presso la taverna "Polka", rifugio dei minatori e luogo di custodia del loro oro. Qui Minnie, proprietaria del locale, affascina ogni uomo con il suo modo di fare deciso e sicuro, ma soprattutto con il suo buon cuore e sentimento religioso. Di lei si innamora perfino lo sceriffo Jack Rance, il quale dovrà fare i conti con la tanto temuta "friendzone", visto che ella non ha mai amato nessuno ed è in attesa del suo primo vero amore a cui potrà dare il suo primo bacio.

Qui entra in scena il misterioso Dick Johnson che, in quanto forestiero, desta subito sospetti nei minatori, dato che contestualmente essi, nel timore di perdere il proprio oro, danno la caccia al famigerato bandito Ramerrez. Particolarità è infatti quella per cui il volto del ricercato è sconosciuto, pertanto qualsiasi straniero può essere identificato con esso. Minnie però risolve la situazione accogliendo Johnson tra loro e innamorandosi di lui.

Al pari di ogni altra opera, si innesta in tal modo la solita tormentata storia d'amore a causa della gelosia di Rance e della scoperta della vera identità di Johnson alias Ramerrez, tanto da giungere nel secondo atto alla più classica sfida tra pistoleri del vecchio West.

Per quel che concerne l'allestimento cagliaritano, la scenografia è degna di nota poiché dà effettivamente la sensazione di essere all'interno di un antico saloon del Far West ed anche i costumi sono stati fedelmente realizzati.

La musica di Puccini è sorprendentemente suggestiva, in quanto non ricorre mai alcuna ripetizione ed è invece in grado di dare voce all'atmosfera. Particolarmente apprezzabile è il componimento del primo atto che prende avvio con l'ingresso in scena del cantastorie Jack Wallace, che evoca, con la sua musica, la nostalgia di casa e l'affetto delle madri che attendono gli uomini a casa.

Se si parla della musica occorre quindi esaltare, ancora una volta, la direzione del maestro Donato Renzetti, abituè del Teatro cagliaritano, in quanto già visto in numerose altre opere quest'anno.

Per quanto attiene agli interpreti possono citarsi i protagonisti Svetla Vassileva (Minnie) e Macello Giordani (Johnson-Ramerrez) che in più di un'occasione dimostrano un'ugola notevole, ma ancor più significativa è la prestazione di Roberto Frontali (Rance), sempre costante, impetuoso e in grado di rappresentare al meglio le caratteristiche dei suoi personaggi.

Sulla scorta di queste considerazioni lo spettacolo sembra destinato a riscuotere un significativo gradimento anche presso il pubblico cagliaritano, confermando così la scelta del Teatro cagliaritano di avviare un'opera di cooperazione con il teatro newyorkese partendo proprio dalla fanciulla. G.P.S.

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