Cagliari, 15 Sett 2017 - Si è svolta oggi pomeriggio la cerimonia con cui il Comune ha intitolato il Giardino sotto le mura ai fratelli Giuseppe e Vittorino Fiori. A scoprire la targa sono stati il sindaco Massimo Zedda e i familiari dei due giornalisti e intellettuali cagliaritani. Tante le persone, i colleghi che hanno voluto essere presenti a questo momento di ricordo.
"Anche oggi, nell’era di internet e dei social, Giuseppe e Vittorino sarebbero stati maestri ed esempi da seguire. Non soltanto dal punto di vista professionale, ma anche per quanto concerne l’impegno culturale e civile per cui continuano a contraddistinguersi attraverso i loro scritti, valorizzando il loro essere sardi e la Sardegna. Da oggi uno splendido luogo di Cagliari sarà per sempre a loro dedicato”, ha detto il sindaco Zedda.
“La toponomastica e l’intitolazione degli spazi di una città – ha commentato il consigliere Davide Carta, uno degli artefici dell’iniziativa – sono un momento importante perché sono l’opportunità di indicare ai cittadini figure che possono essere d’esempio per il futuro della comunità. Giuseppe e Vittorino Fiori sono sicuramente da annoverare in questo ambito, testimoni e maestri di cultura, testimoni e maestri di giornalismo”.
La scelta di dedicare loro lo spazio del Giardino Che si affaccia sulla via Regina Elena e sul Golfo Degli Angeli non è casuale. Non soltanto perché è vicino alla redazione del terrapieno, quella de L'Unione Sarda, dove entrambi hanno sviluppato magistralmente la passione per il giornalismo. Ma perché sta vicino alla via Sulis, dove viveva la famiglia Fiori. “In questo luogo – ha spiegato Carta – si trovano inoltre collocate diverse opere di Pinuccio Sciola, che è stato fatto conoscere ai più proprio da Vittorino”.
A ricordare le figure dei due intellettuali anche l’amico e collega Giacomo Mameli, una fra le prime firme del giornalismo isolano, e i familiari che hanno sottolineato come la cerimonia di oggi e l’intitolazione del Giardino “rappresenta un omaggio a tutto il giornalismo, quale strumento di formazione e preservazione della democrazia". Insomma una ricca eredità della quale andare tutti orgogliosi, quella di Giuseppe e Vittorino Fiori. Una responsabilità, più viva che mai, a cui non ci si può e non ci si deve sottrarre. Com