Cabras (Oristano), 19 Lug 2017 – È stato firmato stamane presso il comune di Cabras (Or) un accordo politico per la valorizzazione dei siti archeologici del Sinis. Firma congiunta di un patto che impegna la Regione Sardegna, rappresentata dal Presidente Pigliaru, il Comune di Cabras, Sindaco Cristiano Carrus ed il Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini.
I giganti del “Mont'e Prama”, visitabili presso il Museo Giovanni Marongiu, sono diventati una vera e propria attrattiva turistica. Nel 2016 ben 160mila visitatori hanno potuto ammirare le statue, il piccolo museo può vantare, ha sottolineato il sindaco Carrus, il primato sardo in numero di presenze.
Il Presidente Pigliaru, durante il suo breve intervento, ha posto l'accento sull'importanza di uno sviluppo turistico sostenibile e compatibile come volano dell'economia territoriale, sviluppo turistico che non può non andare di pari passo con una continuità territoriale da migliorare e con una offerta di mobilità di tutta l'Isola da implementare per poter continuare a tessere le trame di un percorso di promozione turistica internazionale.
Anche il ministro Dario Franceschini ha posto in evidenza nel suo intervento come la proposta culturale sia la giusta chiave per lo sviluppo di un turismo sostenibile capace persino di allungare la stagionalità dell'offerta turistica locale.
Sono 3 milioni di euro quelli finanziati per la Fondazione che dovrà operare per il nuovo Museo di Cabras e per la fruizione del sito archeologico di Tharros oltre che per quello degli Scavi di Mont'e Prama.
A pochi chilometri da Cabras, sulla strada che costeggia lo stagno ed il villaggetto di San Salvatore, andando verso Riola Sardo è presente la zona di scavi dove nel 1974 sono stati rinvenuti i primi busti dei Giganti di Mont'e Prama.
Negli anni le campagne di scavo hanno portato alla luce i 5178 frammenti di statue maschili e diversi elementi scultorei in calcare arenaceo, i materiali sono stati restaurati nel Centro di Conservazione e Restauro di Li Punti (Sassari). Si tratta di statue maschili, modelli di nuraghe e betili, ad oggi sono 38 le statue identificate, sebbene frammentate, è possibile osservare 16 pugilatori, 5 arcieri e 5 guerrieri.
Si tratta di sculture nuragiche il cui studio ha impiegato anni ed ancora appassiona diversi esperti in dibattiti sulla loro collocazione temporale e storica.
I Giganti sono delle statue possenti e maestose in stile orientaleggiante ricavate da blocchi unici di arenaria che potevano pesare fino a 400 chili.
Caratteristiche particolari che hanno interessato gli studiosi tanto da ritener possibile l'esistenza di un santuario di una classe sociale elitaria che possedeva materiali e capacità tanto da riuscire a produrre simili statue nell'Heroon di Mont'e Prama, ovvero un santuario monumentale eletto per un eroe.
È questa una scoperta importante per tutta l'area del Mediterraneo.
Nel 2005 il MiBac e la Regione Sardegna ha disposto i fondi per la ristrutturazione e la fruizione al pubblico delle statue, un accordo che ha visto l'impegno della Soprintendenza per i Beni Archeologici e le province di Cagliari e Oristano.
Il progetto, negli anni andato avanti, prevede il “Sistema Museale di Mont ’e Prama”. Dal 2014 i Giganti sono visitabili presso il Museo Marongiu ma, fra circa tre anni essi potranno essere fruibili al pubblico in un nuovo spazio espositivo. E.C.