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Gli Acta Curiarum alla biblioteca del senato, Presidente Ganau: “un onore presentare la collana in questa prestigiosa sala”

Cagliari, 11 Lug 2017 – «Un vero orgoglio e un grande onore per noi poter presentare la Collana degli Acta Curiarum Regni Sardiniae in questa prestigiosa sala nell’ambito di un’iniziativa importante che ci consente di condividere con gli illustri ospiti il lungo percorso che ha accompagnato la pubblicazione degli Atti dei Parlamenti sardi».

Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Gianfranco Ganau ieri pomeriggio durante la presentazione a Roma nella sala “Giovanni Spadolini” della Biblioteca del Senato della Collana dedicata agli Atti dei Parlamenti sardi.

Il massimo rappresentante dell’Assemblea sarda ha ripercorso le tappe fondamentali che hanno accompagnato, oltre trent’anni fa, l’avvio del progetto “un’opera imponente e ambiziosa – ha sottolineato - nella quale ho da sempre fortemente creduto, ritenendo fosse necessario e indispensabile arrivare al suo completamento. Dall'inizio della legislatura il progetto ha ricevuto un nuovo impulso – ha aggiunto -  grazie al lavoro del presidente del Comitato scientifico, l'onorevole Michele Cossa che ha condiviso con me la scelta di ultimare la collana che prevede la stampa di ventiquattro volumi, sedici dei quali già pubblicati e disponibili da dicembre sul sito web del Consiglio regionale della Sardegna». Il presidente del Consiglio ha ringraziato il direttore della Biblioteca della Camera, Antonio Casu e Anna Galluzzi, attuale responsabile della Biblioteca del Senato “per aver reso possibile la presentazione della Collana in questa prestigiosa sala – ha sottolineato Ganau.  «L'obiettivo, confermato dalle numerose richieste che in questi anni abbiamo ricevuto – ha aggiunto -  è quello di offrire una più compiuta e diffusa conoscenza delle tradizioni storico – giuridiche della Sardegna, mettendo a disposizione di tutti, non solo studiosi e accademici, uno strumento di ricerca sulla storia della nostra isola, convinti che approfondire le nostre radici storiche serva a riaffermare la consapevolezza e l'identità di un popolo che in essa si riconosce». Red

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