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Bonifiche, rapporto sull’area industriale Portovesme. Assessora Spano: pubblica amministrazione procede secondo principio ‘chi inquina paga’

Cagliari, 8 Giu 2016 –  Il Coordinamento per l’attuazione del Piano Sulcis, dietro la regia del responsabile Salvatore Cherchi, ha redatto un rapporto sulle bonifiche dei suoli e della falda nell’area Industriale di Portovesme che riepiloga le principali azioni di bonifica e/o di messa in sicurezza dei suoli e della falda acquifera realizzate nell’area industriale di Portovesme, con investimenti a carico totale delle aziende che le hanno in attuazione (Alcoa, Portovesme srl, Eurallumina, Enel, Ligestra). Tutte le azioni sono state deliberate da decreti del Ministero dell’Ambiente in quanto riferite a un Sito d’Interesse Nazionale (SIN) e al termine di complessi procedimenti conclusi con conferenza di servizi decisoria. I procedimenti hanno fortemente impegnato l’Assessorato Regionale dell’Ambiente, la Provincia di Carbonia-Iglesias, il Comune di Portoscuso, Arpas, Ispra e altri pubblici soggetti, oltre le Aziende interessate. Di grande portata le risorse impiegate, oltre 200 milioni di euro.

“L'Amministrazione pubblica sta portando avanti un grande lavoro, specie negli ultimi anni, per la messa in sicurezza dei suoli e delle acque nell’area Industriale di Portovesme" scrive in una nota l’assessora regionale della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano. "Il risultato del lavoro coordinato fra Regione Sardegna, Ministero Ambiente e istituzioni locali ha condotto al varo di programmi operativi con costi interamente a carico delle aziende sulla base del principio chi inquina paga”. L’esponente della Giunta si sofferma sulle risorse: “tra attività realizzate, in corso o già deliberate, sono in campo risorse aziendali per oltre duecento milioni di euro” e sulla prevenzione di criticità future: "la messa in sicurezza dei suoli avviene con metodi che prevengono il rischio di futuri inquinamenti dei terreni e delle acque sotterranee a causa dell’attività industriale. La Regione, di concerto con il Ministero dell’Ambiente e le Istituzioni locali, agisce infatti perché siano simultaneamente conseguiti gli obiettivi del risanamento, della prevenzione del rischio e del lavoro nell’industria”.

Le Aziende sono responsabili dell’attuazione, sotto il controllo delle autorità competenti. Si tratta di impegni che attualmente ammontano a oltre 170 milioni di euro per costi di investimento e a oltre 56 milioni di euro per costi di gestione calcolati per difetto su 5 annualità. Su determinati interventi, conclude il comunicato dell’Assessora Spano, per esempio la bonifica della falda acquifera, si stima una durata decennale. In ogni caso, la conclusione del programma è subordinata all’esito di monitoraggio pluriennale. I programmi in corso di realizzazione valgono circa 150 milioni di euro. L'azione più rilevante (da avviare, sebbene già decretata) riguarda il “barrieramento idraulico consortile”. Intanto sono già attivi gli impianti per la messa in sicurezza d’emergenza (MISE) negli stabilimenti e lungo il perimetro del bacino fanghi rossi. Red