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Renzi al Colle, dimissioni congelate. Mattarella: serve prima l’ok alla manovra

Roma, 6 Dic 2016 - Un colloquio di trenta minuti al Colle del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha chiuso nella tarda serata di ieri una giornata politica cruciale, all'indomani del no al referendum. Già in mattinata il premier si era recato dal capo dello Stato per un incontro informale. Poi, nel pomeriggio, un breve Consiglio dei ministri. Il comunicato del Quirinale in serata chiarisce il quadro: "Il presidente del Consiglio, a seguito dell'esito del referendum costituzionale tenutosi nella giornata di ieri, ha comunicato di non ritenere possibile la prosecuzione del mandato del governo e ha pertanto manifestato l'intento di rassegnare le dimissioni. Il presidente della Repubblica, considerata la necessità di completare l'iter parlamentare di approvazione della legge di bilancio onde scongiurare i rischi di esercizio provvisorio, ha chiesto al presidente del Consiglio di soprassedere alle dimissioni per presentarle al compimento di tale adempimento". Le dimissioni dovrebbero arrivare solo venerdì, dopo un via libera veloce della legge di bilancio. Il presidente del Consiglio per questo motivo non ha formalizzato le dimissioni nella riunione dei ministri di oggi, "congelando" così l'addio.

Il presidente della Repubblica nel primo pomeriggio aveva rilasciato una dichiarazione con cui ha chiesto alle istituzioni il rispetto di impegni e scadenze. "Vi sono di fronte a noi impegni e scadenze di cui le istituzioni dovranno assicurare in ogni caso il rispetto, garantendo risposte all'altezza dei problemi del momento" - sostiene la nota del presidente Mattarella - "l'alta affluenza al voto, registratasi nel referendum di ieri, è la testimonianza di una democrazia solida, di un Paese appassionato, capace di partecipazione attiva", continua la nota del presidente della Repubblica.

Matteo Renzi ieri ha riconosciuto la sconfitta nel referendum sulle riforme costituzionali. Il popolo italiano "ha parlato in modo inequivocabile e chiaro", ha detto il premier nella conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Il no ha vinto in modo straordinariamente netto. Congratulazioni". E ai sostenitori del Sì: "Un abbraccio forte e affettuoso. Avevamo un sogno, ci abbiamo provato, ma non ce l'abbiamo fatta. Mi assumo tutte le responsabilità della sconfitta, io ho perso, non voi. Volevo tagliare le poltrone, la poltrona che salta è la mia". "Viva l'Italia che partecipa e crede nella democrazia", dice comunque Renzi. "L'esperienza del mio governo finisce qui", ha spiegato Renzi. "Salirò al Quirinale per rassegnare le dimissioni". "Tutto il Paese sa di poter contare su una guida autorevole e salda come quella del presidente Mattarella". Poi: "Qui in questa sala saluterò il mio successore, chiunque egli sarà, e gli consegnerò la campanella e il dossier delle cose che restano da fare". Intanto, slitta a mercoledì pomeriggio la direzione del Pd convocata in un primo momento per martedì per analizzare l'esito del voto referendario. Alfano a Porta a Porta: "Penso a voto a febbraio" "Se dovessi puntare una fiche, un euro, direi che noi andiamo a votare non in primavera ma in inverno, a febbraio 2017, mi vado convincendo che fare un governo dopo questo governo è molto difficile, sono convinto che questa legislatura volga al termine".

"Adesso bisogna impegnarsi per garantire la stabilità e nessuno potrà usare la Costituzione per dividere il Paese". A scriverlo è Pier Luigi Bersani in un post su Facebook. "Come aveva solennemente promesso la Carta dei valori del Pd - prosegue l'ex segretario del Pd -  nessun governo adesso oserà più impugnare la Costituzione per affermarsi, dividendo il Paese. Nel risultato di ieri c'è qualcosa in più. Avevamo visto per tempo che nel paese si muoveva un'onda di disaffezione e di distacco. Non abbiamo accettato di consegnare tutto questo alla destra. Adesso ci impegniamo per la stabilità e per una netta e visibile correzione delle politiche. Una vera governabilità - conclude Bersani - può derivare solo dalla capacità di rispondere alla nuova e grande questione sociale che si è aperta nel mondo e in Italia. È ora di comprendere finalmente che l'alternativa tra sinistra e destra si gioca nel profondo della società. L'establishment viene dopo".

All'indomani del referendum in Italia, l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, Federica Mogherini, ha avuto oggi una lunga telefonata con il presidente della Repubblica, Mattarella. Lo si apprende in ambienti diplomatici comunitari, a Bruxelles.

"Io ho perso. Nella politica italiana non perde mai nessuno, io sono diverso, ho perso e lo dico a voce alta anche se con il nodo in gola. Non sono riuscito a portarvi alla vittoria. Ma ho fatto veramente tutto quello che si poteva fare in questa fase. Non credo che la politica sia il numero inaccettabile di politici che abbiamo, ma credo nella democrazia. E se uno perde non se ne va fischiettando, facendo finta nulla e sperando che passi la nottata. Non siamo stati convincenti, ma andiamo via senza rimorsi". E aggiunge: "E' normale che ci sia rabbia e delusione, ma non perdiamo il buon umore".

"Ci aspettiamo proposte serie e credibili" da parte del fronte del No sulla legge elettorale, "avanzi delle proposte, a loro oneri e onori", dice il presidente del Consiglio dopo aver annunciato le dimissioni. "Ai leader del No le mie congratulazioni e gli auguri di buon lavoro, nell'interesse dell'Italia e degli italiani".

Matteo Renzi ha salutato, nel suo intervento a Palazzo Chigi, la moglie Agnese e i figli. "Grazie ad Agnese per la fatica di questi mille giorni, grazie ai miei figli e anche a tutti voi", ha detto rivolto ai giornalisti "Sono stati mille giorni che sono volati, per me è il momento di rimettermi in cammino".

Nei 61.551 seggi italiani, il NO ha ottenuto 19.025.254 voti, pari al 59,95%, il SI' 12.709.536 voti, pari al 40,05%. I votanti in Italia sono stati 31.997.916, il 68,48% degli aventi diritto. Le schede bianche sono state 74.120. Le schede nulle 187.778. Le schede contestate e non assegnate 1.228. Per quanto riguarda gli italiani all'estero, la Farnesina comunica che l'affluenza è stata del 30,89% degli aventi diritto. Con il 74% dei voti esteri scrutinati, il SI' ha finora ottenuto 517.900 voti (pari al 65,55%), il NO ha finora ottenuto 272.244 voti (pari al 34,45%).

Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, ha annullato il viaggio a Bruxelles dove oggi era in programma la riunione dell'Eurogruppo e domani quella dell'Ecofin. È quanto rende noto un portavoce del ministero. Commentando il risultato del referendum costituzionale e l'annuncio di dimissioni da parte di Matteo Renzi il presidente di turno dell'Ecofin, il ministro slovacco dell'Economia Peter Kazimir, in un tweet ha detto "troppi suicidi politici in Europa".

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