Dolianova (Ca), 2 Dic 2016 - Questa mattina, alla presenza del soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio di Cagliari, architetto Fausto Martino, i carabinieri del Nucleo di Cagliari hanno restituito a Don Francesco Frau, parroco della chiesa romanica di San Pantaleo di Dolianova, tre pregevoli statue lignee scomparse, in circostanze misteriose, tra il 1971 ed il 1987.
Si tratta di San Giuseppe e la vergine Maria che, riconducibili ad un artista di ambito campano del XVII Secolo, Costituiscono Un Unico Gruppo Scultoreo (Il Bambino Gesù, Ad Oggi, Non Ancora Recuperato); San Luigi Gonzaga che, risalente ai primi anni del XVIII secolo e riconducibile ad ambito sardo, raffigura il giovane santo gesuita come da iconografia tradizionale, con veste talare e cotta bianca.
Le indagini sono iniziate a febbraio di quest’anno allorquando, funzionari della soprintendenza hanno proceduto alla verifica dei beni d’arte costituenti una collezione privata appartenuta ad un noto professionista cagliaritano. Gli storici dell’arte, resisi conto che alcuni di quei beni potevano essere riconducibili al patrimonio mobile della chiesa di San Pantaleo, interessavano il nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cagliari per gli approfondimenti investigativi di competenza.
I militari, grazie alla documentazione acquisita presso gli archivi della soprintendenza e dell’ufficio beni culturali ecclesiastici della diocesi del capoluogo regionale, sono riusciti ad inquadrare l’ammanco delle statue tra il 1971 ed il 1987 (date riferibili ai due ultimi inventari dei beni mobili della chiesa). Dalla fine degli anni ’80, in circostanze ancora misteriose, entravano a far parte della collezione del facoltoso professionista i cui eredi, probabilmente insospettiti dalla chiara provenienza ecclesiastica di parte dei beni, decidevano di interessare la soprintendenza.
Al fine di riscostruirne le circostanze della scomparsa ed individuarne con esattezza la provenienza, il Nucleo specializzato dell’arma sequestrava i beni ponendoli a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Oggi, dopo gli esami tecnico-scientifici effettuati dagli storici dell’arte, le statue ritornano definitivamente alla devozione dei fedeli.
Il reato di ricettazione è estinto per morte del reo e gli attuali detentori sono stati ritenuti in buona fede.