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Offerta Monte dei Paschi di Siena, il titolo cede e viene sospeso

Milano, 28 Nov 2016 - Parte l'operazione di salvataggio del Monte dei Paschi di Siena, con l'avvio dell'offerta per la conversione dei bond subordinati in azioni. Ma in Borsa a Milano, non si riesce a trattare Mps, in scia alle spinte ribassiste, mentre affondano gli altri bancari: il Banco cede il 4,09%, Bpm il 3,89%, Unicredit il 4,01%, Bper il 3,68%, Intesa San Paolo il 2,97%. Mps è stata sospesa a Piazza Affari dopo una breve fase di contrattazione. Il titolo è entrato in asta di volatilità dopo aver registrato un crollo del 7,3%, a 18,55 euro, prezzo che riflette il raggruppamento delle azioni nel rapporto di uno a cento che prende il via oggi. Il titolo in seguito è stato riammesso negli scambi ed ha prima perso il 12 e poi il 14 per cento.

Mps aveva reso noto che il periodo di adesione alla conversione dei bond subordinati è compreso tra il 28 novembre e il 2 dicembre, salvo proroga, e che la Consob aveva approvato il relativo prospetto informativo. La stessa banca ha inoltre dichiarato di non avere “intenzione di procedere per il momento" a formulare un'offerta di conversione in azioni per il titolo ibrido Fresh da 1 miliardo di euro. E, in occasione dell'aumento di capitale da 5 miliardi di euro Mps ha deciso di adottare "misure di potenziamento dei presidi" che devono "garantire il corretto adempimento degli obblighi informativi e di condotta previsti dalla disciplina Mifid", la normativa che tutela gli investitori allo sportello. Lo si legge in una nota della banca. Tra gli impegni assunti, quello di mantenere "un atteggiamento non proattivo, astenendosi dal raccomandare o consigliare l'adesione all'offerta".

Il titolo in fase di pre-apertura aveva già segnato un ribasso teorico del 5%. Sotto il peso di Mps Piazza Affari scivola e, con essa, in generale i titoli degli istituti di credito: il Banco cede il 4,09%, Bpm il 3,89%, Unicredit il 4,01%, Bper il 3,68%, Intesa SanPaolo il 2,97%.

Intanto, il Ceo di Mps, Marco Morelli, secondo notizie di stampa, sarebbe intenzionato a "aprire le danze arabe" con il fondo sovrano del Qatar pronto a diventare socio stabile.

Infine anche il referendum del 5 dicembre, secondo diversi analisti è un fattore di volatilità nei mercati e questo influirebbe, a detta delle analisi, sull'andamento generale delle operazioni finanziarie di questi giorni, compreso il piano Mps. Il Financial Times ha dedicato proprio oggi un articolo al rischio bancario in Italia, in caso di 'vittoria' del No, e mancano ormai solo sei giorni al voto sul referendum costituzionale.