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Putin: Jet abbattuto dalla Turchia è forse un piacere agli Usa

Mosca, 17 Dic 2015 - La fase più grave, "il picco della crisi" economica per la Russia è passato ma, a causa dei prezzi del petrolio particolarmente bassi, potrebbe essere necessaria una correzione del bilancio per il 2016. È la risposta di Vladimir Putin alla prima domanda nella la conferenza stampa di fine anno del presidente russo.

Dopo l'apertura sulle questioni economiche, la conferenza stampa si sposta su temi caldi della crisi siriana e della Turchia. Il presidente russo se da una parte allenta la tensione appoggiando l'iniziativa degli Stati Uniti per una risoluzione delle Nazioni unite in Siria, dall'altra aggrava i rapporti con Ankara lasciando intendere che abbattendo il jet russo al confine con la Siria, la Russia forse ha voluto fare cosa gradita agli Stati Uniti. Rispondendo a chi gli chiedeva se nell'incidente che ha scatenato le tensioni tra i due Paesi non vi fosse coinvolta una parte terza, il presidente russo ha risposto "Capisco cosa intendete [...] ma se qualcuno nella leadership turca ha deciso di compiacere gli americani, non so se hanno fatto una cosa giusta o no. Non so assolutamente se questo serva agli americani o meno". E dopo questa dichiarazione lancia una provocazione che suona quasi come una minaccia: se prima l'aviazione turca violava lo spazio aereo della Siria, che voli ora "che la Russia ha installato nel Paese missili antiaerei S-400".

Sulla risoluzione in Siria, che punta ad aumentare le sanzioni contro l'Isis e a tagliare i suoi flussi di finanziamento, Putin ha aggiunge: "Sosteniamo l'iniziativa degli Stati Uniti, compresa la preparazione di una risoluzione in Consiglio di Sicurezza dell'Onu sulla Siria", spiegando di aver discusso della bozza con il segretario di Stato americano, John Kerry. Il piano della Russa per risolvere la situazione in Siria "nei punti chiave coincide" con quello americano, secondo Putin che ricorda come si tratti di lavorare insieme sulla Costituzione e sulla formazione di un sistema di controllo delle elezioni, sulle elezioni stesse e sul riconoscimento del loro risultato.

Il presidente russo affronta poi la questione in Ucraina. Putin dichiara di non volere "un'escalation del conflitto" ma chiarisce che "la situazione non può esser risolta con l'eliminazione delle persone nel Donbas". Putin inoltre assicura che la Russia non intende varare sanzioni contro l'Ucraina, ma per la prima volta ammette la presenza di russi nel Donbass con "compiti nella sfera militare". "Non abbiamo mai detto che non ci siano persone con determinati incarichi anche nella sfera militare", puntualizza il capo del Cremlino, "ma questo non significa la presenza di truppe regolari, cercate di cogliere le differenza" aggiunge. Putin spiega poi che la Russia è pronta a persuadere i separatisti che è necessario un compromesso per raggiungere un accordo politico.

Il presidente russo chiarisce che le relazioni commerciali con l'Ucraina sono destinate a peggiorare, anche se assicura che Mosca non ha alcuna intenzione di introdurre sanzioni. Mercoledì il capo del Cremlino, ha firmato il decreto che sospende, dal primo gennaio, data di entrata in vigore dell'accordo di associazione tra Kiev e Bruxelles, l'applicazione all'Ucraina di un trattato del 2011 che stabiliva tariffe doganali preferenziali tra le diverse ex repubbliche sovietiche: di fatto, le merci ucraine non potranno più oltrepassare il confine con la Russia beneficiando di diritti di dogana nulli, ma saranno sottoposte a tariffe intorno al 7% di media. "Non è stata la nostra scelta, ci siamo battuti perché non accadesse, ma non abbiamo avuto altra scelta", e Putin puntualizza che Kiev ha deciso "unilateralmente" di lasciare la zona di libera scambio con la Russia per avvicinarsi a Bruxelles.

Il capo del Cremlino parla anche di Joseph Blatter: "merita il premio Nobel", dice del presidente della Fifa, dimissionario e temporaneamente sospeso. Il presidente russo difende Blatter, definendolo "una persona rispettabile, che ha fatto molto per lo sviluppo del calcio mondiale e il cui contributo nel campo umanitario è colossale". La Russia non ha esercitato alcuna pressione sulla Fifa per l'assegnazione dei mondiali di calcio 2018, ribadisce Putin che aggiunge: "Se ci sono elementi di corruzione nella Fifa, devono dimostrarlo le indagini, soltanto che risultati di una qualche indagine non ci sono".

Infine, nella conferenza stampa di fine anno, si tocca anche un aspetto della vita privata di Putin, parlando delle sue figlie. Il capo del Cremlino dice di esser "fiero" delle proprie figlie e respinge le indiscrezioni che vogliono Katerina, la minore delle due, a capo di un progetto miliardario lanciato dall'Università statale di Mosca (Mgu) a lei assegnato per compiacere il capo del Cremlino. "Parlano fluentemente tre lingue e usano queste lingue per il loro lavoro. Sono all'inizio della loro carriera e se la cavano bene. Non si occupano di business o politica, non si immischiano" aggiunge. "Non dirò dove lavorano le mie figlie, di cosa si occupano. Non lo faccio mai e non lo faccio qui anche per questioni di sicurezza", taglia corto Putin: "vivono la loro vita e lo fanno con dignità".

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