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Obama sul terrorismo: “Minaccia è reale ma noi vinceremo. Non rinunceremo ai nostri valori”

Washington, 7 Dic 2015 - Un discorso solenne, dallo Studio ovale della Casa Bianca, in diretta tv a reti unificate. Il terzo pronunciato da quella stanza nei suoi due mandati. Barack Obama - nel suo atteso messaggio alla nazione - è partito dalla strage di San Bernardino che ha visto una coppia massacrare 14 persone e ferirne 21. “È un atto di terrorismo ma finora non abbiamo prove che i killer di San Bernardino siano stati diretti da gruppi terroristici all'estero anche se avevano iniziato un percorso di radicalismo". Chiede, ancora una volta, un intervento del Congresso sulle armi: "Bisogna rendere più difficile per la gente comprare potenti armi d'assalto come quelle usate nell'attacco in California", a partire dall'approvazione di una legge "che impedisca a chi si trova già sulla lista nera di quanti non possono prendere un aereo - perchè considerati pericolosi - di comprare un armi".

Ma il presidente americano si concentra anche su quello che l'America non deve fare: farsi trascinare in un conflitto sul terreno: "Non dobbiamo essere trascinati ancora una volta in una guerra lunga e costosa in Iraq e in Siria. Questo è quello che vuole l'Is". Uno dei punti chiave della politica estera obamiana, lo stop ai boots on the ground, alla presenza di soldati americani sul terreno di guerra. E poi un altro caposaldo del pensiero di Obama. Mai confondere lo Stato Islamico con l'Islam. "L'Is non parla a nome dell'Islam, sono dei criminali. I musulmani li ripudiano". E poi la difesa orgogliosa dei valori americani: "Il nostro successo non dipenderà dall'abbandonare i nostri valori. Prevarremo se saremo forti e intelligenti. Noi crediamo nella dignità umana. Non importa chi sei, da dove vieni, come appari o quale religione pratichi. Tutti sono uguali davanti agli occhi di Dio e davanti agli occhi della legge".

Un discorso dalla forte carica ideale, con cui però il presidente ha provato anche a rassicurare il Paese scioccato davanti all'incubo di militanti cresciuti negli Stati Uniti, americani poi radicalizzati: "Come Commander in chief, la mia più grande responsabilità è proteggere il popolo americano". Ha assicurato che saranno rafforzati i controlli per l'ingresso negli States. Ha chiesto un potenziamento degli strumenti tecnologici nella lotta al terrorism, invocando l'aiuto dei big della Silicon Valley per fare fronte alla minaccia dei gruppi terroristi che usano i social media per organizzare o incitare a compiere attentati. "Chiederò ai capi del settore high-tech e delle forze dell'ordine di rendere più difficile ai terroristi di usare la tecnologia per sfuggire alla giustizia", ha detto. E ha concluso: "Sono fiducioso, siamo dalla parte giusta della storia".

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