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Siria, la denuncia di un’Ong Usa: jet russi hanno bombardato tre ospedali

Damasco (Siria), 8 Ott 2015 - Dopo il caso dei caccia-bombardieri Usa che hanno centrato il 3 ottobre l'ospedale di Msf a Kunduz in Afghanistan, uccidendo almeno 22 persone, ora sarebbero stati i russi a macchiarsi di un crimine simile in Siria. Secondo l'organizzazione 'Physician for Human Rights' (Phr), basata a New York, jet di mosca hanno attaccato e danneggiato tre strutture mediche ad oltre 55 km dal più vicino territorio controllato da Isis.

I primi due raid aerei sono avvenuti il 2 ottobre all'ospedale di campo di Latamneh nel nord della provincia di Hama, dove alcuni membri dello staff sono rimasti feriti, e poco dopo Benin nelle campagna di Idlib. Il giorno dopo è stata la volta dell'ospedale di al-Burnas a nord di Latakia, vicina al confine con la Turchia.

Fortunatamente, riferisce il britannico The Independent, non si sono registrate vittime ma feriti, anche se le strutture sono state gravemente danneggiate. I russi da parte loro hanno ammesso di aver effettuato bombardamenti in ciascuna delle tre aree ma non hanno riconosciuto di aver colpito alcuna struttura medica.

Nel frattempo il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, John Kirby fa sapere che oltre il 90% dei raid russi in Siria "non hanno colpito l'Isis o terroristi affiliati ad Al Qaeda". Gli attacchi di Mosca sono stati "in gran parte contro gruppi di opposizione" a Bashar Assad "che vogliono un futuro migliore per la Siria e non vogliono più il regime di Assad al potere", ha aggiunto il portavoce.

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